Ambiente

Rarissimo Uccello delle tempeste salvato a Milazzo a seguito della ponentata

MILAZZO – L’intensa burrasca di ponente che ieri ha sferzato l’intera costa tirrenica, con raffiche che hanno superato i 90 km/h, ha sbattuto sulla costa di Milazzo un esemplare di “Uccello delle tempeste”, una delle specie di uccelli più rari da osservare. Fortunatamente l’intervento di un ragazzino ha salvato l’esemplare, probabilmente disorientato.

«L’Uccello delle tempeste codaforcuta» (Hydrobates leucorhous) nidifica su entrambe le coste del nord Atlantico ed è stato osservato solo in rarissime occasioni nel Mediterraneo, ma sospinto dalla forte burrasca di Ponente che si è abbattuta da ieri notte nel sud Tirreno è stato trovato in difficoltà a Milazzo dal tredicenne Diego Scibilia. Lo scrive sulla sua pagina Facebook Carmelo Isgrò, biologo e direttore del museo del mare MuMa.

Lo hanno rinvenuto nel giardino di casa, a poche centinaia di metri dal mare. È stato prontamente recuperato insieme allo staff del Museo, Adele Schittone, Giancarlo Torre, Antonio Torre e consegnato al Centro recupero fauna selvatica di Messina. Qui dopo tutti gli accertamenti di rito, appurate le condizioni di salute, verrà prontamente liberato in un sito considerato idoneo per questa specie.

Perché è così raro da osservare?

L’uccello delle tempeste, nome scientifico Hydrobates pelagicus Linnaeus, (1758) è un uccello pelagico della famiglia Hydrobatidae, peraltro l’unica specie di questa famiglia. Oltre ad essere uno dei più piccoli uccelli marini europei, rappresenta un sogno proibito per molti ornitologi. Solo in pochi hanno avuto la fortuna di poterne osservare uno, in natura.

E’ riconoscibile dal colore scuro, tendente al nerastro, con coda di forma leggermente quadrata e groppone bianco. Sulle ali sono presenti delle barre ed una macchia bianca. Inoltre fra i due sessi non ci sarebbero grosse differenze.

Questo uccello a volte segue le navi, volando rasente sull’acqua, con un volo sorprendentemente potente per un uccello di dimensioni così piccole. Il suo areale, difatti, come per tutti gli uccelli pelagici, è il mare aperto, dove si può osservare sia di notte che in pieno giorno.

In Italia è stato accertato che questa specie nidifica a ridosso di tutte quelle isolette e scogli presenti a ridosso di Sardegna e Sicilia, considerati luoghi sicuri, lontani dall’uomo. Il sito di nidificazione più importante sul Mediterraneo si trova fra Malta e Gozo. Solo di recente si è scoperto che anche alcuni isolotti della Sardegna e della Sicilia sono meta di nidificazione per alcune centinaia di coppie.