E' nuovamente esplosa la rabbia dei dipendenti di Messinambiente, che sono tornati a protestare. Intanto l'Ato3 ha versato i 750mila euro più altri 60mila nelle casse di Messinambiente per tamponare l'emergenza rifiuti.
Vincenzo Bondini è uno dei 534 dipendenti di Messinambiente, uno dei tanti che è andato davanti Palazzo Zanca a protestare perché così davvero non si sa più come andare avanti. Vincenzo ci ha mostrato alcune bollette dell’Enel e una lettera chiara in cui la società gli comunica l’interruzione del servizio elettrico. In poche parole, come si suol dire, gli hanno tagliato la luce. Non è riuscito a pagare 210 miseri euro. Non ha potuto perché con lo stipendio di settembre che ha ricevuto circa due settimane fa ha dovuto coprire altre spese. E adesso è senza luce.
“Io voglio pagare, ma come faccio? Dove prendo i soldi? Ci stiamo umiliando davanti alla città, davanti alle nostre famiglie e ai nostri figli. Stiamo chiedendo l’elemosina come se non andassimo a lavorare. Fateci lavorare e fateci vivere” dice Vincenzo con la voce rotta da un senso di impotenza e disperazione. Insieme a lui c’erano anche molti altri operai di Messinambiente che sono andati a Palazzo Zanca per reclamare, di nuovo, diritti e stipendi. Hanno trovato, come ormai accade nelle giornate “calde” i cancelli sbarrati, non sono riusciti a incontrare il commissario Croce che ha deciso di non ricevere né i sindacati né i lavoratori.
Il commissario di Messinambiente Armando Di Maria è invece riuscito ad avere un colloquio con l’ex procuratore che ha dato delle precise rassicurazioni. “Il commissario Croce mi ha assicurato che entro la fine di novembre sarà pagato lo stipendio di ottobre. Si sta provvedendo a individuare le somme da destinare agli stipendi ma vi prometto che arriveranno” ha detto ai suoi operai il liquidatore Di Maria uscendo dalla riunione lampo con Croce. Rassicurazioni che però non hanno convinto a pieno i segretari della Fit Cisl Enzo Testa, della Fp Cgil Clara Crocè e della Uiltrasporti. “Le proteste sono inevitabili quando si sfugge al confronto con le parti sociali nonostante le reiterate richieste di incontro. Soprattutto quando si continua con la politica del tutto contro tutti (Comune, Messinambiente, ATO3) con dichiarazioni rese attraverso gli organi di stampa che non giovano a rasserenare gli animi dei lavoratori. Mezzi fermi, mancanza di gasolio, fornitori che reclamano i pagamenti, per non parlare delle condizioni economiche dei lavoratori, costretti a prestiti personali con l’incubo degli ufficiali giudiziari perché l’azienda da mesi non paga neanche le finanziarie” dicono i sindacati. Una richiesta ben precisa la girano al commissario Croce: “chiediamo di aprire un immediato confronto con le parti sociali. Arroccandosi e rifiutando ogni forma di dialogo con chi rappresenta i lavoratori si corre il rischio di far passare segnali di presunta supponenza o meglio di ritenersi superiore”.
Parlando degli innumerevoli problemi di Messinambiente il segretario della Fit Cisl Enzo Testa dice che da subito si dovrebbero riportare all’interno alcuni dei servizi affidati a ditte esterne, come quello del trasporto in discarica che in questi giorni ha tenuto banco per lo stop dato dalla società che se ne occupa. Non è d’accordo Di Maria perché i costi sarebbero gli stessi, ma è pronto a sedersi a un tavolo per provare a discutere insieme con lavoratori e sindacati.
Sul fronte emergenza rifiuti da scongiurare pare ci siano buone notizie degli ormai famosi 750mila recuperati nei giorni scorsi a Palazzo Zanca. Oggi il commissario dell'Ato3 Michele Trimboli ha versato questa somma più altri 60mila euro, quindi sono diventati 810mila, nelle casse della società. Serviranno per pagare un acconto alla ditta che porta i rifiuti a Mazzarrà e he aveva accettato di mettere in servizio tre mezzi degli otto normalmente impegnati a Messina. Adesso che i soldi ci sono però il servizio dovrebbe riprendere a pieno ritmo. Anche perchè si inizia già a vedere più immondizia per le strade, ma si cerca di garantire i servizi essenziali. “Eravamo usciti dall’emergenza appena cinque giorni fa e già ci stiamo per ripiombare. Saranno ulteriori costi per Messinambiente che poi dovrà ripulire con servizi straordinari” spiega Di Maria. Il problema è che se già non si riesce a far fronte all’ordinario figuriamoci come si può pensare allo straordinario. (Francesca Stornante)

sempre più giù.
commissario Croce, perchè fa chiudere i cancelli del comune?
i lavoratori tutti (Messinambiente, ATM, Cooperative Sociali etc), non sono delinquenti, ma persone esasperate che non sanno a chi rivolgersi, se non al prorpuio datore di lavoro, si, caro commissario, il conume di messina, per la gran parte è proprio il datore di lavoro di queste persone.
pertanto, non faccia più il procuratore ma per l’incarico che ha accettato dia delle risposte a queste persone.
se lo meritano!!!!