Inceneritore, anche la Commissione d'inchiesta sulla valle del Mela contro la Soprintendenza

Inceneritore, anche la Commissione d’inchiesta sulla valle del Mela contro la Soprintendenza

Giovanni Passalacqua

Inceneritore, anche la Commissione d’inchiesta sulla valle del Mela contro la Soprintendenza

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lunedì 13 Febbraio 2017 - 14:25

Il presidente Formica sottolinea la strana incongruenza tra le promesse di Crocetta e la nomina (regionale) di un sovrintendente che, tra i suoi primi atti, annuncia di voler annullare il parere negativo espresso dall'Ente sul progetto di un termovalorizzatore a San Filippo del Mela

Anche la Commissione d’inchiesta ambientale sulla valle del Mela contro la Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina. Dopo l’annuncio, da parte del nuovo sovrintendente Micali, di voler annullare il parere negativo contro l’inceneritore, è arrivata la dura replica del deputato Santi Formica, presidente della commissione.

“Per qual motivo il nuovo sovrintendente, nominato dal governo Crocetta, smentisce i proclami del governatore e il parere della stessa sovrintendenza?” – scrive Formica – “Crocetta ha nominato un dirigente che contraddice un’opinione condivisa dal dirigente e dal capo gabinetto dell’assessore ai beni culturali che, a chi chiedeva se il Piano pesaggistico potesse ammettere impianti di incenerimento, hanno risposto tassativamente di no. Anzi, era stato detto che quasiasi iniziativa in tal senso intrapresa sarebbe stata da considerare illegittima”.

Il deputato ricostruisce poi la vicenda della riconversione della centrale Edipower: “Ricapitolando A2A, subentrata a Edipower nella proprieta della centrale elettrica di San Filippo del Mela, si ritrova in mano un impianto obsoleto e inutile dopo il completamento dell’elettrodotto Terna Sorgente-Rizziconi. L’azienda si inventa dunque un progetto di trasformazione del ciclo produttivo attraverso la realizzazione di un termovalorizzatore di rifiuti, così da non dover bonificare il sito e ottenere i sostanziosi incentivi previsti per chi smaltisce rifiuti. E qui c’è la prima incompatibilità con il Piano paesaggistico: non si tratta infatti di una semplice modifica all’impianto esistente, in quanto la centrale elettrica di San Filippo aveva una capacita produttiva di 1200 megawatt, mentre il nuovo impianto proposto può produrre al massimo 55 megawatt. Inoltre, è prevista la riconversione dell’intero sito, che verrà rivoluzionato per fare spazio a nuovi stabilimenti per lo stoccaggio dei rifiuti e la loro trasformazione; si tratta a tutti gli effetti di un nuovo insediamento industriale, assolutamente vietato dal Piano paesaggistico vigente”.

Secondo Formica, vanno poi considerati altri problemi: “Distanza dal mare inferiore a 150 metri, posizionamento in centro abitato, mancanza di una discarica vicina, assenza di viabilità per assorbire l’aumento vertiginoso del traffico pesante, presenza di siti archeologici all’interno dell’impianto. Un lunghissimo elenco di problemi. A ciò va aggiunto che la competenza per la gestione del ciclo dei rifiuti è di esclusiva competenza regionale, e che la Regione Sicilia non prevede nel proprio piano la costruzione di un termovalorizzatore a Milazzo; anzi, come recentemente confermato dal direttore del dipartimento energia e rifiuti Maurizio Pirillo, non prevede affatto la costruzione di tali tipologie di impianti. Dunque chi mente?”.

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