Messina brucia. Legambiente e Sinalp attaccano l'inerzia della Regione

Messina brucia. Legambiente e Sinalp attaccano l’inerzia della Regione

Messina brucia. Legambiente e Sinalp attaccano l’inerzia della Regione

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mercoledì 12 Luglio 2017 - 15:16

Continuano le reazioni da parte di associazioni e sindacati, in questo caso di Legambiente dei Peloritani e del sindacato Sinalp, che oltre ad proporre soluzioni per il ripristino del verde e per la tutela del patrimonio boschivo, stigmatizzano l'operato della Regione in ambito di prevenzione.

"Che si tratti di un piano criminoso risulta evidente dalla estensione del fronte di fuoco, dalla contemporaneità dei focolai iniziali e dalla reiterazione in più giorni e in vari Comuni della Città Metropolitana, con danni alle proprietà e ai beni comuni; pericolo per l’incolumità delle persone, che comunque hanno dovuto vivere situazioni di grave rischio e di paura; danni soprattutto all’ambiente con la distruzione della vegetazione e della fauna, e la messa a nudo delle pendici collinari con accentuazione del rischio idrogeologico. Danni anche alle zone coltivate, con distruzione delle alberature e perdita dei frutti presenti e futuri".

Scrive così Enzo Colavecchio, presidente di Legambiente dei Peloritani, in merito agli incendi che hanno colpito, e continuano a colpire, le aree collinari della nostra città. Legambiente, dichiara Colavecchio, è pronta a costituirsi parte civile nel caso in cui la Magistratura riesca ad incriminare qualcuno per questi roghi.

Ma nell'ottica del rimboschimento e della prevenzione di futuri incendi, Legambiente ritiene che le risorse da mettere in campo possano essere usate come incentivo alla custodia del territorio, risarcendo coltivatori e aziende agricole per il danno subito e coinvolgendole come presenza operativa, indispensabile per la tutela dell’ambiente. Inoltre, sempre secondo Legambiente, un regime d’aiuto può anche essere impegnato a favore dei proprietari dei fondi abbandonati, che comunque hanno responsabilità, e che potrebbero utilizzare gli aiuti al fine di prevenire l’accumulo ai confini di massa secca altamente infiammabile.

"La riforestazione – continua Colavecchio – va pure incentivata e sostenuta, destinando risorse alla piantumazione, particolarmente di specie autoctone, e al ripristino degli habitat, considerato che gran parte del territorio devastato ricade in zona SIC e ZPS. Inoltre gli incendi che hanno colpito in particolare i Peloritani, che sono insieme ai Nebrodi il polmone più verde della Sicilia, spingono alla istituzione del Parco dei Peloritani, proprio perché il governo delle risorse possa sviluppare in modo sistematico le prospettive di lavoro nella valorizzazione naturalistica, ecologica ed ambientale".

Ma un certo disappunto, da parte di Legambiente dei Peloritani, va verso l'(in)operato della regione, che in questi hanno ha quasi totalmente abbandonato politiche serie per la tutela del territorio. E Legambiente non è l'unica ad attaccare la Regione. A rincarare la dose ci pensa la segreteria regionale della Sinalp, la Confederazione nazionale sindacale dei lavoratori e dei pensionati, il cui segretario regionale, Andrea Monteleone, non ha risparmiato critiche nei confronti del governo Crocetta.

"Perché il governo – dichiara Monteleone – non provvede, in tempo utile, a programmare le azioni del reparto antincendio formato da 7.500 lavoratori forestali che, pur avendo superato l'età media dei 45/50 anni, sono sempre pronti a dare il meglio, anche a rischio della propria vita, nell'affrontare tali emergenze? Dove sono i finanziamenti promessi ma ad oggi non erogati per la pulizia delle fiumare, per le operazioni di diserbo e prevenzione incendi delle aree archeologiche ed altri interventi necessari per difendere il nostro patrimonio boschivo? Dove sono le attrezzature, le divise ignifughe, i mezzi ed il loro carburante per far diventare il nucleo di lavoratori dell'antincendio da “spreco di denaro” o per meglio dire “bacino elettorale del demiurgo di turno” a risorse in grado di produrre e sviluppare economia? Perché dobbiamo assistere ad ogni estate alla sistematica distruzione di bellissimi boschi e macchia mediterranea?".

"Presidente Crocetta – conclude Monteleone – vogliamo sapere di chi è la colpa di tanto pressapochismo, per non dire di criminale volontà distruttiva della nostra isola. Attendiamo risposte e fatti concreti senza attendere la campagna elettorale per ascoltare le solite stupidaggini ideologiche che hanno distrutto la nostra isola".

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