La stop al contratto dei dipendenti Atm alimenta lo scontro tra i sindacati

La stop al contratto dei dipendenti Atm alimenta lo scontro tra i sindacati

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mercoledì 14 Novembre 2018 - 07:13

La Uiltrasporti attacca le sindacali che hanno aderito al "SalvaMessina", ritenute responsabili della sospensione dell’accordo di secondo livello, ma Cisl e Orsa non ci stanno e replicano

La sospensione del contratto di secondo livello deciso dai vertici dell’Atm (VEDI QUI) spacca ulteriormente il fronte sindacale. Il commento su Facebook del segretario della Uiltrasporti Michele Barresi, che ha attaccato le sigle sindacali che hanno aderito al “SalvaMessina” , ha provocato la reazione di Cisl e Orsa.

«Rispediamo con forza al mittente le accuse rivolte anche alla Cisl sullo stop annunciato dall’Atm al contratto che riconosce il premio per la presenza». Così in un comunicato Letterio D'Amico, segretario provinciale della Fit Cisl.

«Ricordiamo al segretario della Uiltrasporti – continua D’Amico – che l’accordo del 2017 era stato firmato dalle sigle Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Faisa Cisal sulla scorta della situazione finanziaria presunta dell'epoca che oggi si è rivelata palesemente diversa. Un grave crisi economica e finanziaria, così come certificato dal presidente del collegio sindacale, che non c'entra assolutamente nulla con la firma, da parte della Cisl, delle manovre del SalvaMessina. Piuttosto che lanciare accuse campate in aria – prosegue Letterio D'Amico – la Uiltrasporti avrebbe dovuto sedersi al tavolo ed esprimere le sue rimostranze nelle sedi opportune. Facebook non è un tavolo di trattativa e confronto. Così come siamo stati uniti nelle battaglie che valeva la pena di combattere, invitiamo la Uiltrasporti a mettere da parte le polemiche e partecipare attivamente alla costruzione del futuro dell'azienda e del trasporto pubblico messinese. Ci metteremo subito al lavoro, come Cisl, per pretendere dall’Azienda la stipula di un nuovo contratto che dia risposte agli impegni e ai sacrifici dei lavoratori scardinando, come fatto per il Salva Messina, le iniziali posizioni aziendali».

Sull’argomento interviene anche il Direttivo ORSA Autoferro TPL MESSINA. «Apprendiamo che il segretario della UIL Trasporti imputerebbe all’ORSA e ad altre sigle sindacali la decisione del CdA ATM di sospendere l’accordo di secondo livello in ATM. In premessa è bene rammentare che ORSA non firmò quell’accordo, all’epoca non era convocata in trattativa perché si “permetteva” di mandare al tavolo rappresentanti sindacali non graditi alla controparte aziendale. Ci preme altresì chiarire che il segretario della UIL Trasporti (insieme ad altre sigle) firmò l’accordo di secondo livello contro la volontà dei lavoratori che in maggioranza votarono NO al referendum, indetto per valutarne il gradimento fra i dipendenti prima della sottoscrizione. ORSA era L’unico sindacato ufficialmente a sostegno del No referendario, i lavoratori rigettarono l’accordo, ma anche in quel caso la volontà della base fu giudicata trascurabile».

«Il segretario della UIL trasporti accusa ORSA e altre sigle di aver autorizzato il CdA a sospendere l'accordo certificato la crisi economica dell’ATM al tavolo del Salva Messina (?), il segretario farebbe bene a mettere da parte i pregiudizi e dare un’occhiata ai bilanci reali di ATM la cui crisi non è stata certificata dall’ORSA ma dal mancato versamento, per cinque anni, dei contributi pensionistici dei lavoratori. Questo è un fatto certificato negli estratti INPS dei dipendenti e non serve nessuna entità esterna, come richiesto dalla UIL Trasporti, per sancirne la veridicità. Se esiste una responsabilità sindacale è da attribuire a quel versante organico allo sperpero organizzato della precedente gestione, ai sostenitori del fiore all’occhiello che si è rivelato farlocco ed ha trascinato Messina al dissesto».

Ciò non significa che ORSA condivide l’iniziativa del CdA ATM di sospendere gli accordi in essere prima di averne sottoscritti altri che li sostituiscono. Si tratta di una forzatura cui non mancheremo di rispondere».

In conclusione l’Orsa lancia un segnale di apertura e si dice pronto a «compattare il fronte sindacale nella difesa dei diritti di TUTTI».

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