Adesso inizia la fase operativa. S. Teresa di Riva è avanti rispetto ad altri centri del comprensorio jonico dove si sta ricorrendo a lavori di utilità collettiva per andare incontro alle famiglie disagiate
Sono ventiquattro le domande presentate in municipio, a S. Teresa di Riva, per l’esecuzione di lavori di utilità collettiva. Si tratta di un provvedimento destinato a chi non ha soldi per pagare i tributi municipali, ai quali viene consentito di compensare lavorando gratuitamente per la collettività. La Giunta ha approvato l’atto di indirizzo. “Non so se a S. Teresa di Riva – ha dichiarato il sindaco, Cateno De Luca – ci sono solo 24 famiglie a reddito zero, che non sono nelle condizioni di pagare le tasse. Forse ne esistono altre – aggiunge – ma se qualcuno intende fare il povero di professione, io non ci sto”. Adesso, comunque, inizia la fase operativa.
S. Teresa di Riva è avanti rispetto ad altri centri del comprensorio jonico dove si sta ricorrendo a lavori di utilità collettiva per andare incontro alle famiglie disagiate. Nei giorni scorsi, l’Amministrazione comunale di Roccalumera ha approvato il regolamento che disciplina il “Baratto Amministrativo”. La delibera adottata dall’organo esecutivo, anche in questo caso, è finalizzata ad alleviare il disagio sociale, dei più deboli. Per loro è prevista l’esenzione del pagamenti in cambio di una prestazione di pubblica utilità: baratto amministrativo. Ovviamente ci vogliono dei requisiti. La prestazione consiste in interventi di pulizia, manutenzione, abbellimento di aree verdi, piazze, strade, nonché di decoro urbano. E non solo. Si punta anche al recupero di aree e beni immobili in disuso. Tornando a S. Teresa di Riva, la Giunta, nell’ultima seduta dello scorso anno, ha anche approvato il Piano triennale delle opere pubbliche e la gestione interna della mensa scolastica mediante il personale comunale per risparmiare oltre 160 mila euro annui.
Carmelo Caspanello