Reggio / Arangea e le promesse tradite: le accuse di Pazzano

Reggio / Arangea e le promesse tradite: le accuse di Pazzano

Redazione

Reggio / Arangea e le promesse tradite: le accuse di Pazzano

Tag:

venerdì 05 Novembre 2021 - 10:00

Un Centro sportivo polifunzionale atteso dal 2006. Lavori apparentemente finiti, non è stato mai inaugurato: così, è preda di vandalismi e decadimento

REGGIO CALABRIA – Arangea, terra di promesse tradite. Così almeno la vede il movimento La strada, che esprime in Consiglio comunale l’ex candidato sindaco Saverio Pazzano.

Il problema è che, coi suoi 8mila abitanti circa, il quartiere risente molto della cronica carenza di luoghi d’aggregazione. «Neanche a parlarne, poi, di strutture al chiuso – la riflessione ulteriore di Pazzano & C. – atte ad ospitare le tante associazioni che, meritoriamente e con mezzi propri, animano la zona, in attesa, magari, dell’assegnazione di spazi adeguati per portare avanti al meglio le proprie attività».

Il 3 novembre scorso sono infatti ripresi i Cammini urbani della Strada. L’occasione è stata dedicata all’area in cui doveva sorgere il Centro polisportivo della parrocchia di Arangea, «ad oggi in stato d’impressionante degrado e desolante abbandono – uno dei tanti casi di “non finito” reggino», evidenziano dal movimento.

Saverio Pazzano (La Strada)
Il consigliere comunale
Saverio Pazzano (La Strada)

Già 15 anni fa, la convenzione sessantennale tra Comune e parrocchia di Arangea che stabiliva il diritto di superficie in capo all’Ente su 3.700 metri quadri di terreno di proprietà parrocchiale, dietro l’impegno a costruirvi l’agognato Centro sportivo polifunzionale. E all’interno dello stanziamento da 1,4 milioni di euro destinato al verde pubblico, in un’area compresa tra Arangea e Santa Venere, nel 2006 758mila euro vengono destinati al “poli”: iniziano i lavori che proseguono fino al 2011, nel 2014 uno “stop” che si risolve nel 2015 col varo di una variante in corso d’opera.

I lavori apparirebbero conclusi; ma «il Centro da allora non è stato mai consegnato né inaugurato. Tra l’altro, recentemente è stata evidenziata, in sede di Commissione comunale, la mancanza delle necessarie autorizzazioni ambientali per la costruzione dell’opera».

Quasi “fisiologico” che il sito non fruibile sia stato purtroppo vandalizzato, oltre a esporsi a «processi di decadimento strutturale, dovuti alla mancata manutenzione ma anche a evidenti difetti progettuali ed esecutivi. Il luogo, già teatro di diversi interventi da parte delle forze dell’ordine, non garantisce sicurezza sotto diversi punti di vista, restando tuttavia aperto alla frequentazione anche di minorenni. Inoltre – osserva ancora Saverio Pazzano -, il vicinato lamenta ulteriori disagi, dovuti alla invasione di piante infestanti e alle infiltrazioni di acque meteoriche provenienti dal sito».

L'area che dovrebbe ospitare il Centro polifunzionale di Arangea (RC)

Di qui la richiesta al sindaco («intervenuto sul posto in occasione della scorsa campagna elettorale») e all’assessore ai Lavori pubblici Giovanni Muraca di sbloccare l’impasse, «esempio d’incapacità amministrativa nonché di spreco di risorse pubbliche e private che va a incidere sulla qualità della vita di un quartiere e sulle possibilità per i giovani della nostra città di vivere esperienze ludiche e aggregative in spazi attrezzati decorosi. Vengono in mente le indagini pasoliniane sulla mutazione antropologica delle nostre città e dei nostri borghi, sulla cementificazione e la devastazione dei luoghi. La cittadinanza attiva e consapevole si nutre, fin dall’infanzia e l’adolescenza, del senso del bello, della possibilità di provare una connessione sentimentale coi luoghi».

«Abbandonare gli spazi e far prosperare il brutto è il modo più sicuro per seminare sfiducia e disperazione in chi rappresenta il futuro di questa città, salvo che – rilevano da La strada – anche i ragazzi e le ragazze di Arangea non decidano di andarsene da quello che sempre più assomiglia a un nonluogo. Noi non ci arrendiamo a questo destino, che non ha nulla di ineluttabile. L’antidoto è uno solo, e parte dal basso: riabitare i luoghi per ricostruire le comunità».

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007