Una "battaglia" senza esclusione di colpi e idee completamente opposte
“Questa è la vittoria della città, la vittoria dei reggini. La città si è protetta e noi abbiamo provato a difenderla in tutti i modi”, queste le primissime dichiarazioni di Giuseppe Falcomatà, confermato oggi sindaco della città di Reggio Calabria.
Una vittoria che arriva con il ballottaggio, evento storico per la città che lo ha visto contendersi il ruolo con Antonino Minicuci esponente per il centro destra. Una battaglia senza esclusione di colpi e idee completamente opposte. Da una parte la chiara convinzione di non accettare un candidato segnalato dalla Lega Nord, dall’altra la certezza di essere l’unica alternativa per la rinascita di Reggio.
Appelli, confronti, testa a testa che hanno evidentemente chiarito le idee dei reggini. I quali hanno premiato Falcomata con un risultato del 58,36%. Un successo travolgente, quindi, all’interno di una campagna elettorale che non si è risparmiata in dichiarazioni pesanti.
E se Falcomatà festeggia e promette un “lavoro diverso, un impegno diverso per costruire un futuro radioso” per cui richiama a raccolta “l’intera città” diverso è l’atteggiamento del candidato sconfitto che se da un lato “si assume pienamente le responsabilità” per un altro verso considera la scelta di Reggio “conservatrice”, volta “alla continuità del sindaco uscente e priva di quel coraggio che serve per il cambiamento”.
E la città che stasera si stringe al vincitore ha fede nelle sue parole conclusive dal sapore lungimirante: “ Abbiamo attraversato l’inferno in questi sei anni, ma Il meglio deve ancora venire e verrà”.
Elisabetta Marcianò
