La cybersecurity è una delle tematiche assai rilevanti per industrie, governi, e comunità scientifica
Il professor Tommaso Isernia, Direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e dell’Energia Sostenibile, DIIES, mette la lente di ingrandimento su una delle diverse eccellenze del Dipartimento. Cybersecurity, Internet Of Things, 5G, Sistemi di Trasporto avanzati, Energie rinnovabili e molto altro: sono tante le attività che il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e dell’Energia Sostenibile (DIIES) persegue con successo (e grande soddisfazione di chi scrive) nelle sue attività di
formazione e ricerca avanzata.
La cybersecurity, oggetto peraltro in questi giorni di attenzione mediatica nel reggino, è senz’altro una delle tematiche assai rilevanti per industrie, governi, e comunità scientifica. È ad esempio uno dei tre temi su cui si fonda la recente iniziativa Europea “Digital Innovation Hub”, avviata nel quadro del Digital European Program.
Ed è con questa consapevolezza della rilevanza cruciale della tematica che il DIIES dell’Università Mediterranea, ed in particolare il gruppo di cybersecurity coordinato dal professor Francesco Buccafurri, sta da anni lavorando con successo sui diversi aspetti della tematica. Di fatto, l’Università Mediterranea di Reggio è coinvolta con ruoli di responsabilità nelle iniziative nazionali in materia, e l’offerta didattica consente da tempo (ed in maniera via via più corposa) il poter studiare ed approfondire gli aspetti metodologici e tecnologici della tematica, per poi affrontarli
con successo nel mondo del lavoro.
In particolare, la formazione sulla cybersecurity parte già nell’ambito del Corso di Laurea triennale in Ingegneria dell’Informazione del DIIES, per poi proseguire eventualmente in maniera più specializzata nell’ambito del Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Informatica e dei Sistemi per le Telecomunicazioni.
Lo sforzo di formazione e ricerca del DIIES in materia di cybersecurity va però molto oltre la ‘semplice’ formazione in aula. Ad esempio, un’importante conferenza internazionale di cybersecurity (ARES 2017) si è svolta presso l’Università Mediterranea, prima volta in Italia dopo avere toccato diverse capitali europee. Di fatto, l’evento ARES 2017 – 12th International Conference on Availability, Relibility, and
Security, ha visto il Prof. Buccafurri svolgere il ruolo di General Chair, evoluto poi in una stabile partecipazione, tutt’ora in atto, allo Steering Committee della Conferenza. Più recentemente vale la pena ricordare la partecipazione del DIIES all’iniziativa nazionale Cyberchallenge.IT, che ha visto la partecipazione di diverse sedi universitarie, ognuna impegnata a
formare una classe di 20 ethical hacker, da cui è stata selezionata una squadra che a breve parteciperà ad una competizione nazionale, per poi essere selezionati per la competizione europea.
Cyberchallenge.IT è una delle tante iniziative del Laboratorio Nazionale di Cybersecurity del CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale di Informatica), nelle cui attività di gestione il gruppo di Cybersecurity è pienamente coinvolto tramite uno dei suoi docenti. Gli sforzi prodotti dai Docenti e Ricercatori del DIIES in ambito di cybersecurity, così come in altri ambiti, offrono agli studenti un elevatissimo livello di formazione. Gli ingegneri che concludono il loro percorso nel DIIES trovano immediata collocazione nel mondo del lavoro (occupabilità prossima al 100% ad un anno dalla laurea, in linea con il dato nazionale nell’area Ingegneria dell’Informazione).
Questo è senz’altro vero allo stesso modo anche per la cybersecurity, e sono
molti coloro che, coltivando la passione per la cybersecurity e trovando nel DIIES occasioni di alta formazione in questo campo, vengono ricercati addirittura ancor prima della laurea da grandi aziende e multinazionali che hanno posizioni di rilievo nel campo della sicurezza informatica.
Logica conseguenza delle competenze disponibili è la chiamata in ruoli di responsabilità.
Ad esempio, il coordinatore del gruppo di Cybersecurity preso la Mediterranea è stato nominato dal Ministro dell’Università e della Ricerca Scientifica membro della Commissione di 5 esperti a cui è dato il compito di redigere il Programma Nazionale per la Ricerca (PNR) 2020-2027 sul tema della cybersecurity.
Il PNR è un documento strategico del Governo Italiano di primaria rilevanza, che ha lo scopo di delineare il percorso della ricerca scientifica nazionale nei prossimi 7 anni. Altro esempio specifico per l’ambito della Sicurezza Informatica (altri ce ne sono in ambito Difesa,
5G, IOT ed altro) è la selezione di una giovane studentessa di dottorato del DIIES, (l’ing. Antonella Russo) quale Space & Cybersecurity Project Group Co-Lead dello Space Generation Advisory Council (SGAC). Cybersecurity nell’Aerospazio è infatti un’altra delle direzioni su cui il Dipartimento
e l’Ateneo sono molto impegnati e ben posizionati, tant’è che Reggio Calabria è stato il luogo prescelto per il quarto International Space Forum (ISF) 2019, iniziativa realizzata congiuntamente dall’International Astronautical Federation (IAF), dall’Agenzia Spaziale Italiana, e dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria con il supporto del Ministero dell’Università ed il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Sono chiari esempi del grado di connessione dell’Università Mediterranea con il sistema della formazione e della ricerca nazionale ed internazionale, che è sempre crescente e foriero di svariati
progetti nazionali ed internazionali, nel campo della cybersecurity, come in altri campi. Di fatto, il DIIES attrae in questo momento dottorandi dall’estero (circa il 50 % nella ultima annualità) ed attraverso i finanziamenti ottenuti su bandi competitivi sostiene in questo momento su fondi propri oltre dieci posizioni tra Ricercatori a tempo determinato ed Assegnisti di Ricerca, provando così a mantenere sul territorio i nostri cervelli.
Al contempo, la Università Mediterranea offre ulteriore servizio al territorio. Ad esempio, sempre in tema di cybersecurity, il Dipartimento ha recentemente stipulato una convenzione (sugli aspetti di sicurezza e protezione dei dati) con il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria. Insomma, un ampio quadro che testimonia. in questo settore, come in altri, l’elevato livello dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, che non può che essere apprezzato da tutti quei giovani che aspirano ad una formazione di eccellenza e, al contempo, vogliono diventare protagonisti della crescita del nostro territorio.