Reggio Calabria. Si è svolto il primo degli incontri on-line del “II ciclo di Lezioni Aperte di Biologia Vegetale”

Reggio Calabria. Si è svolto il primo degli incontri on-line del “II ciclo di Lezioni Aperte di Biologia Vegetale”

Dario Rondinella

Reggio Calabria. Si è svolto il primo degli incontri on-line del “II ciclo di Lezioni Aperte di Biologia Vegetale”

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lunedì 01 Febbraio 2021 - 13:56

Durante la lezione è stato evidenziato, inoltre, il legame tra agricoltura ed etnobotanica

Giovedì scorso si è svolto il primo degli incontri on-line del “II ciclo di Lezioni Aperte di Biologia Vegetale” promossi dal dottor Carmelo Maria Musarella, ricercatore e docente di Biologia Vegetale presso il Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, e dallo stesso Dipartimento.

La lezione dal titolo “Etnobotanica: folklore o motore di uno sviluppo sostenibile?” è stata tenuta dal Prof. Andrea Pieroni, rettore dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Bra – CN), professore Ordinario di Botanica Ambientale e Applicata e docente di Etnobotanica. Il relatore con entusiasmo e passione ha spiegato l’importanza della conservazione delle conoscenze e delle pratiche tradizionali legate al mondo vegetale, intese come eredità culturale che caratterizza e distingue l’identità di un territorio.

Tali tradizioni sono riconosciute a pieno titolo come patrimonio culturale dell’umanità, in quanto sono l’insieme di conoscenze pratiche e riti. Dare dignità ai detentori di queste conoscenze, fatte non di libri ma di osservazione, significa quindi dare dignità al territorio e alle radici della nostra cultura. In questo senso Pieroni ha definito la Calabria come “ecological e social edge”, sottolineando come la moltitudine di incontri tra popoli e culture, ai quali la regione è stata soggetta per millenni, ha creato un ambiente interessante dal punto di vista etnobotanico e non solo.

Durante la lezione è stato evidenziato, inoltre, il legame tra agricoltura ed etnobotanica: la maggior parte delle piante raccolte e utilizzate sono proprio quelle dell’ambiente orticolturale, che nel corso dei secoli ha fortemente condizionato le pratiche etnobotaniche in ambiente mediterraneo.

Infine il professor Pieroni ha rimarcato l’importanza dell’insegnamento della botanica popolare alle nuove generazioni e del ritorno alle pratiche tradizionali, non come un nostalgico “ritorno al passato” ma come “sguardo verso il futuro”: etnobotanica intesa, quindi, come riscoperta e rispetto per l’ambiente, fulcro indispensabile per uno sviluppo sostenibile.

La seconda lezione aperta dal titolo “Quercus suber L. woodlands of Portugal: ecology, diversity, priorities for biodiversity conservation and ecosystem services”, sarà tenuta in lingua inglese dal Prof. Ricardo Quinto Canas (Invited Assistant Professor presso la Facoltà di Scienze e Tecnologia dell’Università dell’Algarve, a Faro, in Portogallo) e si svolgerà sempre in modalità on-line sulla piattaforma Microsoft Teams giovedì 11 febbraio 2021 alle ore 15.

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