Intanto Reggio torna in piazza e urla la propria solidarietà e vicinanza alle forze dell'ordine
Reggio sta dimostrando inequivocabilmente da che parte sta: in centinaia hanno manifestato ieri sera di fronte la questura ma sono molti di più stamattina a mobilitarsi per esprimere sostegno e vicinanza alle forze sane dello Stato. “Reggio non tace”. I cori, gli applausi, lo spirito di gioia per l’arresto dei boss riecheggia per le strade della città.
Stamattina un pò tutti i quotidiani nazionali dedicano ampio spazio alla vicenda di ieri, e in modo particolare agli applausi nei confronti del boss in manette, Giovanni Tegano.
Sulle colonne de ‘La Stampa’, parla in un’intervista il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso e dice che -ci vuole tempo e pazienza. In Sicilia si è riusciti a dar voce al controcanto antimafia, una voce ancora debole in molta parte del Sud. Forse per troppo tempo la Calabria è stata lasciata sola e trascurata anche dai riflettori mediatici. Forse la Sicilia ha ricevuto più ‘cure’ e l’attenzione della magistratura e delle forze di polizia è stata più puntuale. Ma le cose stanno cambiando, almeno dal punto di vista delle risorse impiegate nell’azione di contrasto alla ‘ndrangheta. Ci sono, in Calabria, fior di magistrati e fior di investigatori, vedrete che col tempo ce la faremo anche lì. Se l’azione antimafia sarà costante ed efficace, come lo è stata in questi ultimi anni, anche la società civile calabrese farà quel salto di qualità che ha prodotto buoni risultati in Sicilia. Mi riferisco all’attività dei giovani di ‘Addio Pizzo’, delle associazioni antiracket, per arrivare alla recente, netta presa di posizione della Confindustria. E’ il lavoro concorde di queste espressioni della società civile e dell’apparato repressivo che ha spianato la strada a una realtà di opposizione alla mafia. Da questo nascosno le manifestazioni di solidarietà verso quelli che un tempo erano chiamati ‘sbirri’, da questo nascono gli applausi a polizia e carabinieri dopo la cattura di un grosso latitante-.
