Vito Riggio annuncia che sarà lo scalo reggino e non Punta Raisi a beneficiare dell'installazione del sistema sperimentale di sicurezza
La decisione di trasferire altrove la realizzazione del radar sperimentale wind shear era nell’aria dopo che il progetto di Enac ed Enav si era dovuto scontrare con la strenua opposizione del comitato cittadino di Isola delle Femmine, con in testa il sindaco del Comune della provincia palermitana, Gaspare Portobello ed il supporto del governatore, Raffaele Lombardo.
Una battaglia estenuante durata ben due anni e costellata da riunioni, polemiche e proteste sulla pericolosità delle emissioni di un impianto radar da 250.000 watt di potenza ma che l’Enac e l’Enav hanno sempre valutato indispensabile per l’adeguamento alle normative sulla sicurezza di uno scalo a rischio qual è quello di Punta Raisi.
Il fenomeno dei “venti di caduta”, infatti, rappresenta uno dei maggiori pericoli del “Falcone-Borsellino”, soprattutto nella delicata fase di atterraggio degli aeromobili e la decisione di Enac ed Enav di “abbandonare” la Sicilia e trasferire la sperimentazione a Reggio Calabria è scaturita dopo l’incontro che Vito Riggio ha avuto con il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, che ha dato la più completa disponibilità alla installazione dell’antenna radar.
Si tratta di un progetto che prevede un corposo investimento di 10 milioni di euro e che, per il “Tito Minniti”, rappresenta un momento fondamentale per l’adeguamento dello scalo reggino alle norme isulla sicurezza del trasporto aereo.
La necessità di definire in tempi brevi un accordo con il presidente Scopelliti scaturiva, inoltre, dal rischio concreto e, comunque, non scongiurato che una parte delle somme comunitarie stanziate all’uopo vadano perse.
E così mentre a Palermo resteranno solo i sensori lungo le piste ed a mare a Reggio Calabria si sperimenterà un impianto che, così come definito dal presidente dell’Enac, Vito Riggio, avrà una valenza mondiale.
