Lotta alla mafia, La Russa rilancia l'impegno del Governo: -Siamo pronti a utilizzare anche l'esercito-

Lotta alla mafia, La Russa rilancia l’impegno del Governo: -Siamo pronti a utilizzare anche l’esercito-

Lotta alla mafia, La Russa rilancia l’impegno del Governo: -Siamo pronti a utilizzare anche l’esercito-

giovedì 29 Aprile 2010 - 09:11

Scopelliti: -Reggio è cambiata, rifiuta mafia e mafiosità. In Città è in atto un grande percorso di cultura e legalità-

Il ministro della Difesa Ignazio La Russa e il Governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, sono intervenuti stamani alla trasmissione di Radio Uno Rai ‘Radio Anch’io’ dedicata alle ultime eccellenti operazioni delle forze di polizia in Calabria contro la ‘ndrangheta. Il Ministro ha commentato gli arresti degli ultimi giorni, facendo il punto della situazione sulla lotta alla criminalità organizzata e in modo particolare alla ‘ndrangheta.

-Mai come in questo ultimo anno e mezzo – ha detto – la lotta alla ‘ndrangheta ha ottenuto risultati eccezionali, mai raggiunti prima, grazie alle leggi adeguate che abbiamo fatto e stiamo facendo-.

La Russa ha anche aggiunto che -non bisogna mai abbassare la guardia e accontentarsi dei risultati ma, anzi, si deve puntare a un contrasto non solo dal punto di vista delle operazioni di polizia, ma anche e soprattutto sul piano culturale. E anche da questo punto di vista abbiamo fatto un bel passo avanti-.

Il Ministro della Difesa ha inoltre rilanciato la possibilità di utilizzare anche le forze dell’esercito per il contrasto alla ‘ndrangheta, così come è già avvenuto in Campania e in occasione dell’operazione ‘Città sicure’ che, sempre secondo il Ministro, sta portando -risultati straordinari. ad esempio, intorno alla Stazione centrale di Milano i reati sono diminuiti del 40% e non si sono più verificati episodi di violenza contro le donne-.

Per quanto riguarda l’impiego dell’esercito nella lotta alla ‘ndrangheta, La Russa ha precisato che si tratta di -momenti eccezionali- in cui occorrono uomini -preparati e disciplinati che possano dare un supporto alle forze di polizia-.

Il Governo s’era già impegnato nella lotta alla ‘ndrangheta con i provvedimenti straordinari assunti nel corso del Consiglio dei Ministri del 28 gennaio a Reggio Calabria, dove i Ministri dell’Interno e della Giustizia, Maroni e Alfano, insieme al Presidente Berlusconi, avevano presentato il nuovo Piano Antimafia. A Reggio, da quel momento, lavorano più investigatori, poliziotti e magistrati: con decreto legge, l’esecutivo nazionale ha dato mandato ai vari organi giuridici e militari di utilizzare tutti i mezzi, gli strumenti e i fondi che ritengono opportuni per combattere la ‘ndrangheta. Inoltre l’inserimento della parola ‘ndrangheta nella legislazione ha rappresentato la più significativa rivoluzione culturale mai avvenuta nella storia del contrasto alla criminalità calabrese.

Il Governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, ha detto che -Reggio Calabria è cambiata. I giovani prima erano appiattiti, sfiduciati. Oggi, invece, hanno abbandonato la cultura della mafiosità e per oltre il 90% si riconoscono nel proprio sindaco e nell’istituzione. Lo dimostra la reazione che c’è stata da parte di un gruppo di giovani alla manifestazione che avevano inscenato alcuni parenti di Tegano. Si tratta di un dato importantissimo perchè quando vengono date le prime pagine dei quotidiani a fatti come la manifestazione dei parenti di Tegano, si crea un’ulteriore sfiducia da parte del cittadino. Noi, invece, dobbiamo trasmettere fiducia e dare esempi positivi perchè a Reggio Calabria negli ultimi anni è cresciuta la cultura dei giovani arricchendosi di nuovi momenti e di nuovi fermenti ed iniziative importanti. A Reggio si è consolidato ormai un percorso che nasce dalla capacità di dialogo tra le varie istituzioni sul territorio. Una capacità che viene recepita in senso positivo dal cittadino. Oggi – ha aggiunto Scopelliti i giovani, in particolare, hanno una percezione diversa rispetto a quello che accadeva un tempo perchè abbiamo ridato loro una speranza. Stiamo lavorando e lavoreremo ancora per creare uno spartiacque tra la cultura della legalità e quella dell’illegalità perchè il problema vero di fondo che oggi c’è in Calabria è la famosa ‘zona grigia’ in cui sguazzano un pò tutti. E quando dico tutti dico tutti. In questa ‘area grigia’ si realizzano commistioni tra il crimine organizzato ed il potere politico, ma anche altri settori. Si tratta di un problema che va affrontato-.

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