'Ndrangheta: stroncato tra Reggio, Vibo e Catanzaro il traffico di droga dei Ruga-Metastasio

‘Ndrangheta: stroncato tra Reggio, Vibo e Catanzaro il traffico di droga dei Ruga-Metastasio

‘Ndrangheta: stroncato tra Reggio, Vibo e Catanzaro il traffico di droga dei Ruga-Metastasio

venerdì 07 Maggio 2010 - 17:38

Nuova grossa operazione delle forze dell'ordine in Calabria: 12 in manette

Sono quasi tutti -figli d’arte-, i dodici giovani arrestati all’alba di oggi dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria e della Compagnia di Roccella Jonica nel territorio al confine tra la locride e il basso catanzarese. A definirli così, incontrando i giornalisti, è stato il Procuratore aggiunto Nicola Gratteri. Sono ventenni e trentenni, rampolli dei più potenti `ndranghetisti della cosca RugaMetastasio, già condannati per associazione mafiosa. Erano loro, con i parenti in carcere, a gestire un grosso traffico di cocaina, mascherato da comunicazioni in codice e da continue sostituzioni di schede telefoniche per sfuggire alle intercettazioni.

-Ma il valore dell’operazione va oltre l’avere stroncato il traffico di cocaina-, ha sottolineato Gratteri. Gli arrestati, infatti, operavano in quello che il magistrato ha definito un territorio -maledetto-, a cavallo tra le tre province di Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria, caratterizzato dai sanguinosi contrasti tra le cosche RugaMetastasio, GallaceNovella e SiaProcopio. La faida ha già portato 15 omicidi, quattro dei quali compiuti negli ultimi due mesi tra Riace, Guardavalle, Stilo e Soverato.

Un clima di tensione alimentato, inoltre, da ferimenti, attentati e danneggiamenti che rendono quella porzione di Calabria una sorta di zona franca fino al momento poco colpita dalle operazioni delle forze dell’ordine. Gli interessi criminali dei clan spaziano dai traffici di droga ed armi, alle estosioni e all’usura fino all’infiltrazione negli appalti e nelle amministrazioni pubbliche.

-Cominciamo un nuovo lavoro di pulizia di quell’area-, ha affermato il Procuratore Gratteri non nascondendo la sua preoccupazione per ulteriori episodi sanguinosi. -Penso che la guerra sia appena iniziata e che possano registrarsi altri morti – ha detto il magistrato – perchè non vedo segnali di tregua, né tantomeno di pace. Per questo stiamo cercando di coordinarci con i colleghi dirimpettai delle altre Procure antimafia e Carabinieri e Polizia stanno facendo altrettanto per impedire che la faida esploda in tutta la sua violenza-.

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