Il candidato a sindaco della sinistra radicale annuncia un piano di sviluppo turistico basato sulla tutela e la valorizzazione dell'ambiente e della natura
Reggio Calabria tra le ‘bandiere blu’? Un sogno che potrebbe diventare reatà nei prossimi anni se saranno attuate le politiche promesse da Massimo Canale, esponente del PdCI e candidato a Sindaco della Città affacciata sulla sponda orientale dello Stretto.
Dopo l’elezione di Scopelliti a Governatore della Calabria, la Città è praticamente rimasta senza sindaco: l’ex-vice di Scopelliti è attualmente il -facente-funzioni- e svolgerà a tutti gli effetti i compiti di primo cittadino fino alle prossime elezioni comunali, previste per la primavera 2010 (molto probabilmente a maggio).
Manca quindi ancora un anno, e sia Pd che Pdl sono in empasse: dire che non hanno le idee chiare per quanto riguarda la scelta del candidato è fin troppo limitato per far capire come stanno realmente le cose. Entrambi i principali partiti del panorama politico sono in totale confusione. La sinistra radicale s’è mossa in anticipo: Massimo Canale è già da oltre un mese il candidato ufficiale della Federazione della Sinistra, che raccoglie il Partito dei Comunisti Italiani e Rifondazione Comunista.
E Canale, che a livello politico deve combattere prima di tutto una battaglia tutta interna al centro/sinistra, è già lanciatissimo verso la campagna elettorale come emerge dal portale www.massimocanale.it realizzato appositamente in vista delle prossime elezioni.
Stamattina l’esponente dell’estrema sinistra ha presentato quello che sarà uno dei suoi perni principali: la tutela e la valorizzazione dell’ambiente nell’ottica di sviluppo turistico della Città.
Canale ha lanciato l’idea di fare di Reggio una ‘bandiera blu’, il riconoscimento conferito dalla FEE (Foundation for Environmental Education) alle località costiere europee che soddisfano criteri di qualità relativi a parametri delle acque di balneazione e al servizio offerto, tenendo in considerazione ad esempio la pulizia delle spiagge e gli approdi turistici.
Canale ha spiegato che -Il turismo dovrà essere nei prossimi anni il punto cardine dello sviluppo della Città di Reggio Calabria- ma ha aggiunto che -non si può immaginare un reale rilancio turistico della Città in mancanza di alcune condizioni indispensabili per attrarre i turisti di tutto il mondo. Tra queste, la principale è rappresentata dal mare, la nostra maggiore risorsa turistica insieme ai beni archeologici e culturali. Il mare antistante Reggio non gode di ottima salute, tutti ricordiamo il divieto di balneazione apparso sulle spiagge reggine appena un anno addietro e il generale sconcerto dei reggini che appresero per la prima volta in quella occasione di avere un litorale inquinato-.
Per risolvere il problema, Canale pensa di -mettere a norma idepuratori cittadini e, contemporaneamente, di avviare una serie di indagini tecniche finalizzate a verificare la possibilità di spostare dagli attuali siti i depuratori di Gallico e Ravagnese, che dovrà essere dimensionato in maniera tale da rendere più funzionale l’attività di trattamento delle acque. Inoltre si dovrà immaginare anche la possibilità di costruire un nuovo depuratore in altro sito che divida il carico di smaltimento attualmente insistente su Ravagnese. Gli scarichi delle acque dovranno essere effettuati secondo le norme vigenti mediante lo scarico a mare delle acque opportunamente depurate e, in ogni caso, alla profondità prevista dalla legge (-70 metri sotto il livello del mare) e non in superficie. Occorrerà investire risorse economiche al fine di migliorare la rete fognaria cittadina in modo che il complessivo sistema del trattamento delle acque possa essere improntato alla massima efficienza: non serve avere un ottimo sistema di depurazione se contestualmente la rete di trasporto delle acque reflue civili soffre di disfunzioni e inadeguatezze. Interventi dovranno essere previsti sia agli impianti di sollevamento che alle condotte fognarie che servono i depuratori-.
-Solo se adotteremo in futuro politiche di ampio respiro e non ci limiteremo semplicemente a gestire le emergenze – ha concluso Canale – potremo immaginare un nuovo sistema di trattamento delle acque fognarie improntato a maggiore efficienza. Il nostro obiettivo è quello di partire dal problema della depurazione per migliorare la qualità del mare, che non è solo in “nostro” mare ma è un bene dell’intera umanità per questo abbiamo una responsabilità ancora maggiore-.
