Interviene colui che è stato indicato come origine della retromarcia della radio: -I reggini non se la possono permettere-
Le casse di palazzo San Giorgio “piangono” e dalla propria “tasca” l’amministrazione comunale tira fuori nuovi “fazzolettini” e per questo non c’è proprio niente da “sorridere”. Si potrebbe usare questa metafora per riassumere il pensiero del consigliere comunale del Partito democratico Sebi Romeo in merito alla retromarcia della radio Rtl dall’estate reggina, espresso attraverso una nota stampa con la quale prova anche a chiarire con il presidente del network Lorenzo Suraci. Una metafora che, spiegata meglio, suona così: i conti del Comune sono tutt’altro che in buona salute e nel bilancio di previsione recentemente approvato in commissione e a breve al vaglio del civico consesso spuntano tasse aumentate (più 32% di canone acqua e più 25% di una tassa sui rifiuti qualche tempo già incrementate del 60%). Ma vediamo nel dettaglio la posizione dell’esponente democrat, indicato come origine della decisione di Rtl. Romeo, in apertura, invoca maggiore confronto sulla questione spettacoli e simili: «La vicenda Rtl rappresenta bene la fase che stiamo attraversando, credo sia utile sviluppare un dibattito, in città ed in consiglio comunale, che partendo dalle spese per l’estate, passate e future, arrivi a definire bene, che cosa, una pubblica amministrazione deve fare e nell’interesse di chi». Poi, si rivolge al patron di Rtl: «Ho letto che il signor Suraci si inalbera a difesa della professionalità della sua azienda, che io riconosco e non ho mai discusso. Dispiace aver infastidito un signore che non ho il piacere di conoscere, non era nelle mie intenzioni. Non posso però sottrarmi dal dire che non ho preso nessun abbaglio e che anzi, in questo senso, la storia del rimborso di 800mila euro più l’investimento in pubblicità, rappresenta la classica toppa peggiore del buco». Il consigliere comunale del Pd entra nel merito: «Il problema non è infatti se le centinaia di migliaia di euro spesi in questi anni, male a mio avviso, da Scopelliti in direzione di Rtl siano da considerarsi contributi o rimborsi, ma che i reggini non se lo possono permettere, considerato che l’amministrazione comunale ha deciso l’aumento delle tasse per la raccolta dei rifiuti e dell’acqua e non paga la Bentini (l’impresa che sta realizzando il nuovo palazzo di giustizia, i cui lavori procedono a rilento, ndr) assieme a tutti gli altri debiti che causano danni alla già fragile economia cittadina». Al termine del comunicato stampa, Romeo annuncia: «Prenderò le delibere che riguardano Rtl e le spedirò alla Corte dei conti, che valuterà mancate procedure di evidenza pubblica e danni erariali». E conclude così: «Gli slogan cedono inevitabilmente il passo alla realtà e Reggio non è purtroppo la città della gioia, almeno per la stragrande maggioranza dei cittadini: il tempo è scaduto non è più quello di “un sindaco sotto l’ombrellone”». Per Romeo, in poche parole, non è concepibile che Gigi D’Alessio, Paolo Meneguzzi, Alessandra Amoroso ed altri artisti originariamente in tabellone si possano esibire sul lungomare Falcomatà, mentre nelle case dei reggini arrivano tributi maggiorati e in città persistano problemi seri. Non c’è che dire: climaticamente parlando, l’estate non è ancora arrivata, ma la polemica sui conti di palazzo San Giorgio è davvero rovente e il termometro è probabilmente destinato a salire ancora.
