Nuovo messaggio della 'ndrangheta contro il Presidente della Regione. E' l'ottavo gesto intimidatorio nei confronti della nuova Giunta Regionale, insediata da poco più di tre mesi
«Quando nei ruoli chiavi di un territorio da sempre afflitto e sottomesso a determinati poteri, arriva gente che vuole dare dei segni di cambiamento, come sta avvenendo nella nostra regione, allora queste persone vengono ‘attenzionate’ da parte della `ndrangheta che lancia queste minacce». Così Giuseppe Scopelliti, presidente della giunta regionale della Calabria, ha commentato l’ennesima intimidazione subita poche ore fa a Palazzo Alemanni, sede dell’Amministrazione Regionale.
Proprio stamattina, infatti, poco prima di mezzogiorno nella sede della giunta regionale tra la corrispondenza in arrivo, vi erano ben quattro missive intimidatorie con minacce di morte rivolte a Scopelliti e, in una delle quattro lettere, vi erano anche due proiettili per pistola calibro 7,65.
Tre delle lettere contenevano insulti e minacce generiche mentre nella quarta c’erano i proiettili, con uno scritto in cui ci sono avvertimenti con riferimenti a precisi fatti del reggino. Sull’esatto contenuto di questo scritto (un paio di pagine) gli inquirenti mantengono un riserbo strettissimo. Sono immediatamente partiti gli accertamenti della Digos con il coordinamento della Procura della Repubblica di Catanzaro, dopo l’immediata denuncia dello stesso Scopelliti. Un magistrato delegato dal procuratore capo Antonio Vincenzo Lombardo ha incontrato Scopelliti in tarda mattinata.
«Prendo atto – ha detto successivamente alla stampa Scopelliti – dell’ennesimo episodio di destabilizzazione, che qualcuno vuole portare contro la mia persona ed il mio governo, ma posso garantire che il nostro obiettivo rimane sempre lo stesso: far crescere questa terra che ha bisogno di una riscossa ancora più evidente per poter dare un futuro migliore alle nuove generazioni».
Tanti messaggi di solidarietà e vicinanza stanno arrivando in queste ore al Governatore della Calabria, tra cui anche quello del Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, del segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa, della parlamentare calabrese del Pd Maria Grazia Laganà Fortugno, del Presidente della Regione Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, del senatore calabrese del Pdl Franco Bevilacqua.
