Reggio. Fabbricati, terreni e auto di lusso per oltre 1 milione e 700 mila euro sequestrati dalla Guardia di Finanza

Reggio. Fabbricati, terreni e auto di lusso per oltre 1 milione e 700 mila euro sequestrati dalla Guardia di Finanza

Dario Rondinella

Reggio. Fabbricati, terreni e auto di lusso per oltre 1 milione e 700 mila euro sequestrati dalla Guardia di Finanza

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mercoledì 04 Giugno 2025 - 14:05

I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, hanno segnalato 54 persone fisiche all’Autorità Giudiziaria

REGGIO CALABRIA – Beni per un valore complessivo di oltre 1 milione e 700 mila euro nei confronti di soggetti già condannati per reati di criminalità organizzata o destinatari di misure di prevenzione antimafia, sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza. L’azione è frutto di una complessa indagine patrimoniale coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal procuratore facente funzioni Giuseppe Lombardo.

I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno segnalato 54 persone fisiche all’Autorità Giudiziaria. Le indagini, che si inseriscono in un più ampio piano di controllo dell’hinterland reggino, hanno consentito di individuare e bloccare significative disponibilità patrimoniali riconducibili a individui con precedenti per associazione mafiosa, alcuni dei quali legati alle principali ‘ndrine delle tre aree storiche del crimine organizzato calabrese: centro, jonico e tirrenico.

Beni sequestrati :

– 8 fabbricati
– 20 terreni
– 7 autovetture di lusso
– 4 rapporti finanziari
– 1 polizza assicurativa
– quote societarie

Il tutto per un valore stimato superiore a 1,7 milioni di euro.  Secondo quanto emerso dalle investigazioni, i soggetti coinvolti non avrebbero rispettato l’obbligo di comunicazione delle variazioni patrimoniali, previsto dalla legge “Rognoni-La Torre” e dal Codice Antimafia. Tale obbligo rappresenta un importante strumento di monitoraggio decennale delle ricchezze detenute da chi ha riportato condanne o è soggetto a misure di prevenzione.

L’indagine ha preso le mosse dall’osservazione sul campo di individui gravitanti attorno alla criminalità organizzata, che, nonostante le condanne, continuavano a ostentare ricchezza e a condurre uno stile di vita ben al di sopra delle possibilità dichiarate. Alcuni dei soggetti resisi responsabili dell’attività delittuosa sono riconducibili al mandamento centro (‘ndrine Latella, Ficara, Condello-De Stefano-Tegano, Libri e Serraino), al mandamento jonico (‘ndrine Commisso, Iamonte, Pelle, Strangio e Morabito) e a quello tirrenico (‘ndrine Piromalli, Bellocco, Pesce e Alvaro).

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