Arrivano da diversi Paesi africani. Sei sono sbarcati per le loro serie condizioni di salute durante i difficili giorni di permanenza al largo della Sicilia
REGGIO CALABRIA – Sono già tutti a Gallico Superiore – periferia Nord di Reggio Calabria –, nella palestra dell’Istituto comprensivo “Lazzarino-Boccioni-Gallico”, gli 89 migranti sbarcati alle prime ore di stamane al porto di Reggio dalla nave Rise Above dell’organizzazione non-governativa tedesca “Mission Lifeline”.
Tutti approdati: è un evento Sar
Gravissime le tensioni anche per la Rise Above: sei persone sono state evacuate dall’imbarcazione, negli ultimi giorni, per le serie condizioni di salute. A Reggio però, diversamente che a Catania, gli extracomunitari sono stati fatti sbarcare tutti in quanto l’approdo – scortato da motovedette della Guardia di finanza e della Capitaneria di porto – è stato classificato come evento Sar, cioè Search & Rescue, ossia “ricerca e salvataggio”. Un codice usato in automatico per le operazioni di soccorso effettuate da mezzi navali o aerei per naufràgi o comunque per imbarcazioni in gravi difficoltà per avarie o condizioni meteo avverse, dove l’obiettivo prioritario è salvare la vita a chi sta a bordo.
Tra gli 89 ci sono 19 donne e 34 minori
I migranti arrivano da Costa D’Avorio, Guinea, Tunisia, Egitto, Camerun, Burkina Faso e Liberia. Sono 55 gli adulti – tra i quali 19 sono le donne – e 34 i minori, dei quali 8 hanno meno di 7 anni d’età.
La gestione è stata tranquilla, e anche gli africani approdati alla banchina di Ponente del porto reggino sembrano in buone condizioni di salute, benché provati – ancor più che dal viaggio – dagli estenuanti giorni d’attesa al largo della Sicilia.
Dopo un primo spostamento da un lato all’altro della banchina, per evitare l’esposizione prolungata a un sole che a metà mattina già s’era fatto cocente, gli extracomunitari non sono stati smistati come di consueto, bensì sistemati su due pullman e subito trasportati in quella che si sapeva stavolta sarebbe stata una meta di medio termine: la palestra del “Boccioni”.
Non hanno invece alcuna autorizzazione a sbarcare, ma neppure a parlare con la stampa…, gli uomini dell’equipaggio dell’ong tedesca.