Reggio. Inciviltà e burocrazia, la legge lascia senza tutele i disabili nei parcheggi riservati

Reggio. Inciviltà e burocrazia, la legge lascia senza tutele i disabili nei parcheggi riservati

Redazione

Reggio. Inciviltà e burocrazia, la legge lascia senza tutele i disabili nei parcheggi riservati

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martedì 01 Luglio 2025 - 11:39

A denunciarlo è Fabio Maragucci, in merito al parcheggio riservato al padre disabile che è stato occupato da un’auto senza autorizzazione

REGGIO CALABRIA – Indifferenza e della superficialità istituzionale sembrerebbero prevalere rispetto alle “ prescrizioni dei segnali verticali prevalgono su quelle dei segnali orizzontali, come previsto dal comma 2 dell’articolo 38 del Codice della strada. A denunciarlo è Fabio Maragucci segretario organizzativo UILPA di Reggio Calabria, in merito al parcheggio riservato al padre disabile che è stato occupato da un’auto senza autorizzazione. Un gesto incivile, purtroppo frequente, che questa volta ha ricevuto l’inattesa legittimazione della polizia locale. “Sono intervenuti – racconta – hanno redarguito il proprietario, si sono accertati, ma poi lo hanno graziato. Nessuna sanzione, nessuna rimozione”.

Motivazione? La segnaletica orizzontale, cioè la linea gialla, era sbiadita. Poco importa che il cartello verticale fosse ben visibile. “Come dire – ironizza Maragucci – che se un pedone viene investito su strisce scolorite, l’automobilista è assolto perché non le ha viste”.

La situazione è aggravata dal fatto che la manutenzione dello stallo, costata circa 300 euro alla famiglia, è stata più volte sollecitata senza esito. E mentre la burocrazia ignora, il disabile è stato costretto a cercare parcheggio altrove. “Il riggitano – così Maragucci distingue l’incivile dal cittadino reggino onesto – è rimasto lì tutta la notte, con la complicità dei vigili”.

Infine, l’episodio più sconcertante: la risposta dell’operatrice della sala operativa, convinta che senza la striscia gialla, la segnaletica verticale non conti. “A nulla sono servite le mie rimostranze – conclude Maragucci – ma almeno oggi posso raccontarlo, perché forse solo la voce pubblica può fare luce dove la legge è oscurata dall’inerzia”.

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