A dieci giorni dal duro comunicato congiunto contro il sindaco, il fronte del centrosinistra appare ora diviso
REGGIO CALABRIA – era arrivato in città con l’obiettivo dichiarato di “risolvere i problemi”, il senatore dem Antonio Alfieri ed ha lasciato la città senza riuscire a ricomporre le fratture interne al Partito Democratico e alla maggioranza che sostiene il sindaco Giuseppe Falcomatà. La riunione convocata in mattinata, infatti, si è conclusa con un sostanziale nulla di fatto e con posizioni ancora distanti tra le varie componenti del centrosinistra.
Il nodo principale resta la proposta avanzata dal sindaco di nominare Mimmo Battaglia sindaco facente funzioni, retrocedendo Paolo Brunetti al ruolo di semplice assessore. Un’ipotesi che non ha convinto il Pd, né i suoi consiglieri comunali: non tanto per la figura di Battaglia, quanto per il fatto che si tratterebbe di un assessore esterno e non eletto. Sullo sfondo, secondo indiscrezioni, anche i diversi posizionamenti registrati nelle ultime elezioni regionali.
A dieci giorni dal duro comunicato congiunto contro il sindaco, il fronte del centrosinistra appare ora diviso. Il Pd, più moderato, sarebbe orientato a trovare un’intesa che eviti lo scenario traumatico delle dimissioni o dello scioglimento anticipato del Consiglio. I dem sarebbero persino disponibili a ridiscutere l’azzeramento della Giunta, valutando la modifica di una o due deleghe, compresa la casella del vicesindaco: ruolo cruciale visto che dalla prossima settimana sarà il facente funzioni a traghettare l’Ente alle elezioni. In questo contesto, il nome proposto da Falcomatà resterebbe quello di Mimmo Battaglia, mentre Brunetti rimarrebbe in squadra come assessore.
Decisamente più rigida, invece, la posizione di Rinascita Comune, il gruppo dei sette consiglieri che da giorni ribadiscono un aut aut: o azzeramento completo della Giunta o dimissioni del sindaco. Una linea dura, che potrebbe portare alla rottura con il Pd pur di restare coerenti con le loro richieste. In caso contrario, i consiglieri sono pronti a firmare una mozione di sfiducia con conseguente scioglimento anticipato dell’amministrazione.
Il capogruppo dem Giuseppe Marino ha espresso pubblicamente la posizione del partito, definita “dura e intransigente”, sottolineando come il Pd non condivida il metodo con cui Falcomatà ha rimodulato la Giunta nella fase finale del suo mandato. “Non c’è stata alcuna interlocuzione con le forze politiche, con i partiti, con i movimenti né con la comunità del centrosinistra cittadino” ha dichiarato Marino, respingendo inoltre al mittente le accuse di voler ottenere posti di potere: “Noi alle poltrone abbiamo rinunciato”.
Il tentativo di mediazione del senatore Alfieri, dunque, non ha prodotto l’attesa “fumata bianca”. Restano ora pochi giorni per evitare una crisi politica che rischia di travolgere l’amministrazione Falcomatà e portare Reggio Calabria verso un nuovo scioglimento anticipato.
