La risposta, secondo Confesercenti, è Visione Reggio 2030, documento strategico presentato nei giorni scorsi
REGGIO CALABRIA – La nuova classifica del Sole 24 Ore conferma Reggio Calabria all’ultimo posto per qualità della vita. Per Confesercenti, però, il dato non va letto come un giudizio definitivo, ma come la conferma di criticità strutturali che si ripetono negli anni: difficoltà economiche, servizi pubblici insufficienti, mobilità complessa, transizione digitale incompleta e bassa attrattività.
“Il problema non è il numero in classifica, ma ciò che evidenzia da tempo”, spiega Claudio Aloisio, presidente di Confesercenti Reggio Calabria. “È una diagnosi, e come tale serve a individuare una cura. Noi proponiamo un percorso strategico di lungo periodo”.
La risposta, secondo Confesercenti, è Visione Reggio 2030, documento strategico presentato nei giorni scorsi e pensato come base per un percorso partecipativo metropolitano.
Tra le leve operative indicate:
- DMO Metropolitana, per coordinare cultura, turismo, eventi e territorio, superando la frammentazione e trasformando l’attrattività turistica in sviluppo economico.
- Distretti Urbani del Commercio, strumenti di rigenerazione urbana che migliorano vivibilità, decoro, sicurezza percepita e vitalità dei quartieri.
- Ecosistemi digitali integrati, piattaforme per cittadini, imprese e turismo che semplificano servizi come SUAP, tributi, mobilità, ticketing e gestione culturale.
“I dati vanno usati, non subiti”, aggiunge il direttore Fortunato Tripodi. “Queste misure non sono idee astratte ma interventi concreti che possono migliorare davvero la qualità della vita”.
Nelle prossime settimane Visione Reggio 2030 sarà al centro di un tour metropolitano per raccogliere contributi e rafforzare il percorso partecipativo. “Le classifiche continueranno a misurarci”, conclude Aloisio. “Il nostro compito è cambiare la traiettoria”.
