Per Pazzano, dopo il parere della Corte dei Conti, il Governo dovrebbe fermare immediatamente l’iter in corso
REGGIO CALABRIA – “La recente richiesta di chiarimenti della Corte dei Conti sulla delibera CIPESS relativa al progetto del Ponte sullo Stretto non è una semplice formalità burocratica, ma la conferma istituzionale di quanto denunciamo da tempo: si tratta di un’opera costruita sul niente, priva di un progetto reale e delle necessarie motivazioni economiche, sociali e ambientali”, dichiara Salvatore Pazzano, candidato al Consiglio regionale nella lista Tridico Presidente.
“Le osservazioni della Corte, che evidenziano gravi carenze nella motivazione degli atti, smascherano la retorica del cosiddetto “grande sogno“, con cui si cerca di giustificare una scelta profondamente sbagliata e dannosa per l’Area dello Stretto e per chi vi abita. Non è un caso – prosegue Pazzano – che per far avanzare questo progetto si ricorra a decreti d’urgenza, scorciatoie normative e persino all’idea pericolosa di un’infrastruttura di ‘interesse militare’ per aggirare i vincoli ambientali europei. È inaccettabile: lo Stretto non può diventare una piattaforma militare in un contesto internazionale già segnato da conflitti e instabilità”.
Secondo Pazzano, “in un’area segnata da cronici disservizi nei trasporti, dalla carenza di ospedali, da scuole obsolete, da un territorio fragile da mettere in sicurezza e da una crescente desertificazione sociale, l’unica grande opera necessaria è quella dei diritti: trasporti pubblici efficienti, cura del territorio, lavoro dignitoso, istruzione. Questo sì sarebbe un vero ponte: tra le persone, tra i territori, tra il presente e un futuro possibile”.
“Continueremo – conclude Pazzano – a opporci a questo progetto inutile e distruttivo. Dopo il parere della Corte dei Conti, il Governo dovrebbe fermare immediatamente l’iter in corso, avviare un’inchiesta pubblica sui costi reali e sugli impatti ambientali e sociali, e ascoltare finalmente la voce delle comunità locali che con dignità e fermezza resistono a questo costosissimo inganno”.
