Regionalismo differenziato, anche il consiglio milazzese dice no

Regionalismo differenziato, anche il consiglio milazzese dice no

Santi Cautela

Regionalismo differenziato, anche il consiglio milazzese dice no

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venerdì 26 Luglio 2019 - 16:58

Una mozione per dire no al regionalismo differenziato così come discusso dal governo centrale, il consiglio comunale milazzese si schiera.

Il tema del regionalismo differenziato non riguarda solo la vita politica regionale, dopo le ultime dichiarazioni del Presidente Musumeci, abbastanza dure in proposito.

Anche a livello locale, i temuti effetti dell’Italia a due velocità, preoccupa molti amministratori. Undici consiglieri comunali milazzesi (primo firmatario Fabrizio Spinelli) hanno presentato alla presidenza del Consiglio una mozione con la quale esprimono la loro contrarietà “ad ogni proposta di autonomia regionale differenziata, così come previsto dall’art. 116 terzo comma della Costituzione Italiana, che, al fine di garantire gli stessi punti di partenza a tutte le regioni presenti nel territorio nazionale nella sfida all’efficientamento della Pubblica Amministrazione, non preveda: la preventiva definizione dei “livelli essenziali di prestazioni” e la conseguente  misurazione dei fabbisogni e dei costi standard, così come previsto dalla normativa vigente; la preventiva definizione dei meccanismi di creazione di un fondo di perequazione necessario ad promuovere l’autonomia regionale differenziata nell’unità del territorio nazionale; la preventiva valutazione dell’effettivo riparto di risorse ordinarie per gli investimenti pubblici nelle diverse regioni e la conseguente individuazione di adeguati indici di perequazione infrastrutturale necessari a colmare il gap infrastrutturale dei territori più deboli maturato negli ultimi 20 anni; la preventiva definizione di meccanismi di coordinamento e monitoraggio degli eventuali trasferimenti di competenze e funzioni dallo Stato alle Regioni che ne fanno domanda da parte del Parlamento, unico titolare delle risorse pubbliche il cui finanziamento – attraverso compartecipazione al gettito di tributi erariali – è richiesto per la copertura delle relative spese”.

La mozione dopo il voto dell’Aula consiliare sarà trasmessa al sindaco affinché provveda ad inviarla al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Presidenti di Camera e Senato e ai Gruppi parlamentari di Camera e Senato.

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