Pd, i Non Allineati: "Ridolfo convochi il Congresso, non è tempo di palude"

Pd, i Non Allineati: “Ridolfo convochi il Congresso, non è tempo di palude”

Rosaria Brancato

Pd, i Non Allineati: “Ridolfo convochi il Congresso, non è tempo di palude”

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venerdì 03 Ottobre 2014 - 15:12

Renziani e civatiani dicono no all'accordo-fotocopia che ha portato alla conferma di Basilio Ridolfo alla segreteria provinciale. "Non siamo minoranza, perchè quella viene fuori da un Congresso. Siamo Non allineati e al segretario chiediamo di convocare subito il Congresso per ricominciare a fare politica".

Hanno deciso di chiamarsi Non allineati come quei Paesi che durante la Guerra Fredda non si sono piegati ai giochi di equilibrismo tra i due blocchi.

Il Pd di Messina è sicuramente uno dei pochi casi nell’Italia di Renzi, se non l’unico, dove non “è cambiato verso”, non c’è stato alcun soffio di vento verso il nuovo con un’abilità tale da far apparire il Gattopardo un dilettante.

Nell’ottobre 2013 grazie ad un accordo trasversale è stato scelto Basilio Ridolfo come segretario provinciale, un anno dopo, nonostante arresti, inchieste, primarie, Renzi al governo, dimissioni annunciate, congelamenti di dimissioni e tesseramenti, il nuovo segretario provinciale è sempre Ridolfo, peraltro sulla base dello stesso accordo dello scorso anno, come se nulla nel frattempo fosse cambiato.

Renziani e civatiani, oggi come un anno fa, non ci stanno, e non per motivi personali nei confronti del segretario, ma quanto al metodo.

“Non parliamo di correnti-taglia corto Alessandro Russo- Noi chiediamo di uscire finalmente dalla palude. Non siamo in contrapposizione a Ridolfo, perché, non essendoci alcuna linea politica chiara, demarcata, non possiamo essere opposizione di qualcosa che non esiste. Ci piacerebbe che fosse stato eletto e legittimato da un Congresso e non da un accordo, perché nel primo caso avrebbe senso parlare di opposizione tra diverse linee politiche. Adesso c’è solo un accordo, che è lo stesso dell’ottobre dello scorso anno, con in più l’imprimatur di Palermo che viene dopo mesi e mesi di silenzio e non tiene conto delle dinamiche territoriali”.

In un documento, firmato da rappresentanti delle due aree, emergono chiaramente i motivi di un dissenso che non è legato alle persone ma al ripetersi di vecchi sistemi, mentre tutto intorno il mondo cambia: “Arrivare dopo un anno alla medesima conclusione di un anno fa, considerato che il mondo entro e fuori il Pd di Messina è cambiato, rappresenta il grave sintomo di un partito che non riesce a entrare in sintonia con il proprio elettorato”.

Il blocco rispetto al quale non allinearsi, oggi come un anno fa, per renziani e civatiani è rappresentato dai deputati regionali Filippo Panarello, Franco Rinaldi e Giuseppe Laccoto, che a dispetto di correnti solo apparentemente contrapposte, hanno finito con il chiudersi a riccio ed arroccarsi su un’intesa, come unica soluzione possibile per non saper gestire il post-Genovese.

Per Giuseppe Grioli, Maria Flavia Timbro, Alessandro Russo, Domenico Siracusano, Filippo Cangemi, Francesco Palano Quero e per i rappresentanti della provincia, è arrivato il momento di “uno slancio di coraggio per rimettersi in gioco” ed il messaggio a Basilio Ridolfo è: convoca il Congresso in una data certa.

I Non allineati non vogliono poltrone e strapuntini in quella “cosa” che non ha un nome chiaro e che dovrebbe, non si sa in che tempi e modi, affiancare Ridolfo dopo lo scongelamento voluto dal segretario regionale Fausto Raciti in raccordo con i tre deputati regionali.

“Chiediamo al segretario di dire sin da adesso se vuol convocare il Congresso nei prossimi 4,5, 6 mesi-spiegano- e nel frattempo istituire una commissione di garanzia per la trasparenza sia delle operazioni congressuali che del tesseramento, al momento congelato al 2013. Non è possibile pensare ad un Congresso e a un nuovo tesseramento senza che si vigili sulle regole e sulla trasparenza. Noi non vogliamo una segreteria politica, anche perché in un anno non è emersa alcuna linea politica, ma il Congresso”.

L’appello, oggi come un anno fa, è al cambiamento e a scelte coraggiose per evitare che prosegua lo stillicidio di allontanamento dell’elettorato da un partito, che a Messina più che altrove, è rimasto fermo mentre tutto intorno non solo cambiava, ma veniva rivoltato come un calzino: “è accaduto di tutto e facciamo finta di nulla: noi non ci stiamo. Invece di capire i tempi nuovi questo Pd ripropone schemi logori”.

Russo, Quero, Grioli e Siracusano ricordano come l’accordo del 2013 non ha prodotto alcun frutto politico se non una lenta paralisi e che proprio per questo,sei mesi fa “era stato messo in discussione dagli stessi sottoscrittori che avevano chiesto un commissariamento e che adesso invece lo ripropongono, probabilmente anche per non voler affrontare le problematiche di un tesseramento e di un congresso”.

Insomma, renziani e civatiani vanno in direzione ostinata e contraria, proprio perché è il vecchio Pd che continua a restare nella stessa antica via.

“Preferiscono restare nella loro pax di un anno fa-commenta Grioli- Piuttosto che aprirsi coraggiosamente al contributo del territorio, al confronto. C’è una chiara mancata percezione di quel che il territorio chiede. Noi sappiamo che in un Congresso saremo “pesati” ma non per questo ci tiriamo indietro”.

Quel che stupisce i Non allineati è il comportamento di quanti, ad inizio primavera, con l’inchiesta che ha portato all’arresto di Genovese si erano uniti al coro di quanti chiedevano un commissariamento o una gestione alternativa a Ridolfo, al punto che poi il segretario presentò l’ormai famosa lettera di dimissioni rimasta nel frigorifero di Raciti per sei mesi. Lettera scongelata solo quando gli stessi sottoscrittori dell’accordo di un anno fa hanno pensato che la strada più semplice sarebbe stata quella di non cambiare nulla.

“Cosa è cambiato in un anno?- conclude Francesco Palano Quero- Fuori tutto, nel partito niente. Perché ci ripropongono la stessa minestra? Tante cose sono cambiate in questo Pd e in questa città, che senso ha fare finta di niente e riproporre un accordo che è stato disatteso subito e che ha spinto alcuni dei deputati a contestarlo nei mesi scorsi?”.

Nessuno scontro per poltrone o strapuntini, ma una richiesta netta: la convocazione del Congresso.

Non chiamateci minoranza,quella esce dal Congresso. Siamo semplicemente non allineati”.

Rosaria Brancato

8 commenti

  1. Gioacchino Silvestro 3 Ottobre 2014 16:49

    ” Tanto rumore per nulla ” , tipico delle vicende messinesi. Nessuno impedisce a Ridolfo e al costituendo coordinamento unitario e plurale di stabilire un percorso preciso : tesseramento e razionalizzazione dei circoli, conferenza programmatica e conclusione del nuovo disegno organizzativo e poi il congresso. Questo per fare un vero e utile congresso e non cercare l’occasione per la rissa e per l’esposizione dei muscoli tra le varie fazioni. Insomma, un percorso della maturità politica di tutto il PD messinese.

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  2. Gioacchino Silvestro 3 Ottobre 2014 16:49

    ” Tanto rumore per nulla ” , tipico delle vicende messinesi. Nessuno impedisce a Ridolfo e al costituendo coordinamento unitario e plurale di stabilire un percorso preciso : tesseramento e razionalizzazione dei circoli, conferenza programmatica e conclusione del nuovo disegno organizzativo e poi il congresso. Questo per fare un vero e utile congresso e non cercare l’occasione per la rissa e per l’esposizione dei muscoli tra le varie fazioni. Insomma, un percorso della maturità politica di tutto il PD messinese.

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  3. Gioacchino Silvestro 3 Ottobre 2014 18:00

    La prima Conferenza dei non allineati si tenne a Bandung nell’aprile del 1955 e fu un avvenimento storico. Ne seguirono altre,ma i partecipanti erano non allineati veri.

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  4. Gioacchino Silvestro 3 Ottobre 2014 18:00

    La prima Conferenza dei non allineati si tenne a Bandung nell’aprile del 1955 e fu un avvenimento storico. Ne seguirono altre,ma i partecipanti erano non allineati veri.

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  5. CHI NON HA “PECCATO” SCAGLI LA PRIMA PIETRA….VEDO TRA DI LORO EX FREQUENTATORI DELLA SEGRETERIA GENOVESE, CANDIDATI E VOTATI DALLA “STRUTTURA”, SEGRETARIO E RESPONSABILE ORGANIZZATIVO DELL’ERA GENOVESE… E QUALCHE EX LAVORATORE DEL GRUPPO STESSO….MA FATELA FINITA…PARLATE DI FATTI E DI COME VEDETE IL FUTURO DI QUESTA CITTA’….CIO’ NON SIGNIFICA CHE NELLA SOSTANZA POSSONO AVER DETTO ANCHE COSE GIUSTE, MA ….. DA QUALE PULPITO VIENE LA PREDICA?

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  6. CHI NON HA “PECCATO” SCAGLI LA PRIMA PIETRA….VEDO TRA DI LORO EX FREQUENTATORI DELLA SEGRETERIA GENOVESE, CANDIDATI E VOTATI DALLA “STRUTTURA”, SEGRETARIO E RESPONSABILE ORGANIZZATIVO DELL’ERA GENOVESE… E QUALCHE EX LAVORATORE DEL GRUPPO STESSO….MA FATELA FINITA…PARLATE DI FATTI E DI COME VEDETE IL FUTURO DI QUESTA CITTA’….CIO’ NON SIGNIFICA CHE NELLA SOSTANZA POSSONO AVER DETTO ANCHE COSE GIUSTE, MA ….. DA QUALE PULPITO VIENE LA PREDICA?

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  7. Gioacchino Silvestro 4 Ottobre 2014 11:14

    Ma in politica c’è il ravvedimento operoso.

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  8. Gioacchino Silvestro 4 Ottobre 2014 11:14

    Ma in politica c’è il ravvedimento operoso.

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