Bimbo comprato, il sindaco di Castell'Umberto difende gli uffici comunali

Bimbo comprato, il sindaco di Castell’Umberto difende gli uffici comunali

Alessandra Serio

Bimbo comprato, il sindaco di Castell’Umberto difende gli uffici comunali

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domenica 01 Marzo 2015 - 23:14

Il primo cittadino del comune nebroideo spiega come sono stati rilasciati i certificati al figlio "fantasma" della coppia arrestata per tratta di minori.

Continua a destare scalpore la vicenda del bimbo giunto dalla Romania che una coppia di Castell’Umberto é accusata di aver provato ad acquistare. Chiamato in causa per la registrazione all’Anagrafe di un figlio della coppia, 8 anni fa, il sindaco di Castell’Umberto Vincenzo Lionetto Civa dissipa le ombre sull’operato degli uffici comunali.

Il primo cittadino del comune nebroideo precisa che gli uffici comunali non sono stati coinvolti, a nessun titolo, nell’attività degli investigatori. Tuttavia ci tiene a raccontare come sono andate le cose, per contribuire a fare chiarezza. Ecco la nota di Lionetto Civa:

– Il 28/01/2008 alle ore 9.20 ha iscritto nel proprio registro di nascita con atto n.2- Parte prima Serie A, un bambino nato a Castell’Umberto il 18/01/2008.

-La dichiarante, qualificatasi come la madre legittima, coniugata, era già iscritta nei registri di questo Comune residente Estero (A.I.R.E.).

-Tale richiesta di iscrizione era corredata, da certificato di assistenza al parto rilasciato da un’ostetrica, il cui nome e cognome (chiaro e leggibile), veniva trascritto nel registro degli atti di nascita.

-Tale documentazione cartacea
non è più in possesso di questo Ente, in quanto, come prescrive la Legge, è stata inviata alla Prefettura di Messina quale allegato al registro degli atti di nascita relativo all’anno 2008.

-I genitori del dichiarato nascituro, erano e sono iscritti a tutt’oggi, negli elenchi dei cittadini italiani residenti in Svizzera. Pertanto il nascituro, allora dichiarato, è stato iscritto ed è tutt’ora iscritto nello stato di famiglia AIRE dei genitori.

-Il 21/11/2014 i genitori del bambino dichiarato nel 2008, si sono presentati all’Ufficio Anagrafe di questo Ente per richiedere il rilascio del documento di identità, valido per l’espatrio, dello stesso. Entrambi, hanno firmato l’istanza ed allegate le relative foto del bambino.

-Essendo lo stesso, minore di anni 12, senza obbligo di firma, e vista l’istanza dei genitori, l’Ufficio Anagrafe ha rilasciato, come dovuto, la carta d’identità.

-Di tale richiesta è agli atti
documentazione cartacea con relativa foto e firme sul retro.

Intanto l’indagine va avanti, e si concentra sempre di più sul ruolo degli intermediari, i tre tortoriciani e il brindisino che si sono mossi in Romania per individuare il bimbo. Calogero e Lorella sono ora divisi: lui è rimasto in carcere, a lei invece il Giudice per le indagini preliminari di Patti ha concesso i domiciliari ed è tornata a casa, nella sua villetta di contrada Sfaranda.

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