Caso Genovese, riprese le sedute della Giunta. Voto entro il 18 maggio

Caso Genovese, riprese le sedute della Giunta. Voto entro il 18 maggio

Rosaria Brancato

Caso Genovese, riprese le sedute della Giunta. Voto entro il 18 maggio

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martedì 29 Aprile 2014 - 20:39

La Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera ha ripreso oggi i lavori sul caso Genovese. Acquisiti parte degli atti integrativi richiesti al Tribunale di Messina in merito ai provvedimenti presi nei confronti di altri co-imputati come Sauta e Schirò. Il voto è previsto entro il 18 maggio, ma il passaggio definitivo sarà alla Camera. "I magistrati non perseguitano Genovese- ha detto Giulia Grillo, M5S- La malagestione della formazione in Sicilia non è un fatto isolato".

Mentre a Messina continua il processo Corsi d’oro, a Roma oggi sono riprese le sedute della Giunta per le autorizzazioni a procedere sul caso Genovese. I parlamentari, come si ricorderà, si erano lasciati prima di Pasqua con la richiesta di una proroga di 30 giorni, istanza presentata dal Pd, e collegata alla necessità ufficiale di acquisire integrazioni di atti. In particolare sono stati richiesti alla Procura gli atti relativi alle ordinanze di custodia ed ai diversi provvedimenti adottati dai magistrati nei confronti degli altri co-imputati, come Elio Sauta e Chiara Schirò, nonché la documentazione relativa alla Training service, ultimo Ente che, secondo il deputato messinese, farebbe ancora a lui riferimento.

La richiesta di proroga dei lavori, approvata dalla Giunta con il solo parere contrario degli esponenti del M5S, era strettamente legata, secondo chi l’ha proposta, alla necessità di verificare se esistano o meno i presupposti di reiterazione del reato da parte di Genovese, ipotesi questa che è all’origine della richiesta d’arresto. Senza rischi di reiterazione del reato, in sostanza, vengono a cadere le motivazioni che hanno portato alla richiesta d’arresto inoltrata dalla Procura alla Camera.

La proroga di 30 giorni, autorizzata dalla Presidente della Camera Boldrini, di fatto fa slittare al 18 maggio il termine ultimo per votare la richiesta d’arresto in Giunta ed automaticamente fa slittare al dopo elezioni Europee del 25 maggio il voto definitivo, quello alla Camera.

La seduta di oggi quindi è servita solo al relatore del caso Genovese, Antonino Leone (Ncd) per illustrare sinteticamente sia le tre memorie difensive presentate dall’esponente del Pd che i nuovi atti trasmessi dal Presidente del Tribunale di Messina su richiesta della Giunta. Mancano all’appello, ma dovrebbero arrivare nei prossimi giorni, i documenti della Training service.

Nel ripercorrere quanto già illustrato da Genovese in merito all’esistenza di fumus persecutionis nei suoi confronti, il relatore Antonio Leone ha ricordato la posizione del collega, che fa riferimento “all'abuso di mezzi investigativi, caratterizzato dall'acquisizione e dall'uso indebito delle intercettazioni; inoltre, vi sarebbero state distorsioni macroscopiche nell'interpretazione delle norme penali applicate, con lo scopo di formulare fattispecie di reato più gravi e, segnatamente il peculato in luogo del reato di truffa ed il riciclaggio”.  Nelle memorie difensive Genovese palesa anche la possibile manipolazione di alcune fasi processuali, in quanto la contestazione del reato nei suoi confronti sarebbe dovuta eventualmente avvenire in una fase precedente e non quando effettivamente è accaduto, con lo scopo di affievolire la sua posizione difensiva. “Genovese- ha ricordato Leone- denuncia la sistematica fuga di notizie che avrebbe caratterizzato, anticipandone i contenuti, ogni atto giudiziario, così da sollecitare nell'opinione pubblica la convinzione della colpevolezza degli indagati e rendere doverose le ordinanze di custodia in carcere”.  Nelle memorie presentate la tesi difensiva spiega poi come le somme contestate avrebbero una limitatissima incidenza sul patrimonio del deputato, una posizione complessiva maturata in trenta anni di partecipazioni societarie e attività politica e professionale. Quanto poi alla reiterazione del reato l’ex sindaco di Messina ha ricordato nella memoria come ormai Lumen e Aram abbiano cessato ogni attività e come l’unica società a lui indirettamente riconducibile, la Training Service, sta ultimando attività avviate in base a progetti finanziati negli anni scorsi.

Nel corso della seduta sono state esaminate le ordinanze trasmesse dal Tribunale di Messina in merito ai diversi provvedimenti cautelari presi nei confronti di Elio Sauta e Chiara Schirò da luglio fino a marzo nell’ambito dell’operazione Corsi d’oro. La richiesta di acquisizione di questi atti era stata motivata per comprendere in che modo e con quali motivazioni i magistrati messinesi si sarebbero espressi per la revoca o meno degli arresti in base ai rischi di reiterazione del reato. Se i rischi non sussistono per i coimputati a maggior ragione, si chiedono i componenti della Giunta, non dovrebbero sussistere per Genovese.

Nell’intervento successivo a quello del relatore Leone, l’esponente del M5S Giulia Grillo ha ribadito la posizione finora espressa e cioè l’intenzione di votare per l’autorizzazione a procedere, alla luce dell’inesistenza dei presupposti di fumus persecutionis. “Le indagini sugli enti di formazione in Sicilia non si riferiscono solo al Genovese– ha dichiarato la deputata siciliana- perché vi sono altri filoni di indagine che riguardano altri esponenti politici di altre province che evidenziano come il sistema di gestione degli enti di formazione sia particolarmente fallace e si presti ad una concreta possibilità di truffe. Il sistema di acquisizione del controllo degli enti consiste nell'introdurre all'interno del cda persone di fiducia dei vari politici. Diversi esponenti politici hanno infatti operato servendosi degli enti di formazione come bacino di voti, secondo un meccanismo collaudato. Ciò fa comprendere come l'inchiesta che riguarda Genovese non costituisca un fatto isolato. Questo è un elemento oggettivo che esclude la possibilità di ravvisare un'azione persecutoria della magistratura nei confronti di Genovese”.

Secondo la Grillo quindi l’azione della Procura non è un atto rivolto nei confronti del singolo deputato, ma è legata ad una serie di inchieste che coinvolgono un intero sistema in Sicilia. Infine la deputata esclude il fumus persecutionis anche per un altro motivo.” Non si rinviene, infatti, nell'attività parlamentare di Genovese, che non riveste incarichi istituzionali o di partito, alcuna iniziativa di particolare rilievo tale da costituire plausibile motivo di accanimento giudiziario persecutorio nei suoi confronti”. Secondo la Grillo quindi i magistrati non potrebbero materialmente “perseguitare” il deputato per via della sua attività parlamentare perché non avrebbe fatto nulla di particolarmente rilevante. Quest’ultimo aspetto rilevato dalla Grillo viene contestato dalla collega del Pd Anna Rossomando che ricorda come “parametrare l'eventuale sussistenza di un intento persecutorio all'attività parlamentare svolta dal deputato costituisce un argomento scivoloso, sebbene non si possa escludere che l'assunzione di posizioni politiche particolarmente accentuate possa esporre il parlamentare anche a rischi di questo tipo”.

La seduta continuerà domani, anche in attesa degli atti della Training service, ma non si arriverà al voto prima del 18 maggio.

Rosaria Brancato

     

8 commenti

  1. A PROPOSITO DI POLITICI E DI CATTIVI MAESTRI, Francantonio GENOVESE lo è per i giovani che si affacciano per la prima volta alla politica. Cara Rosaria BRANCATO, quando la parola degenera in violenza ci chiediamo chi sono i cattivi maestri di chi vuole trascinare il confronto di opinioni, accade anche nello spazio commenti di TempoStretto, in una arena di insulti indicibili, facilmente decifrabili dalle xxxx dei moderatori del nostro giornale e immagino quelli censurati dei tanti commenti non pubblicati. I CATTIVI MAESTRI, basta ascoltare le rassegne stampe del mattino, sono i politici alla ricerca di un pugno di voti per la loro sopravvivenza. MELONI di FRATELLI D’ITALIA, erede insieme a LA RUSSA dei boia chi molla, da del pagliaccio e faccia di bronzo a RENZI, sono politici plaudenti gli agenti condannati per la morte di un ragazzo. BERLUSCONI da del nazista a GRILLO, golpisti ai giudici, stalinisti a quelli del PARTITO DEMOCRATICO, li paragona ai demoni del novecento. GRILLO ne ha per tutti e sono parole irripetibili, mi colpisce il viene dall’oltretomba indirizzato a BERLUSCONI, come di chi non troverà posto nemmeno all’inferno. Infine il fiorentino al potere, la faccia da bravo ragazzo, linguaggio difficilmente censurabile, ma tagliente, cosa c’è di peggio dell’accusa a GRILLO di fare politica, avendo in mente il male di un intero popolo, al solo meschino scopo di riempire i teatri a pagamento. Esattamente CATTIVI MAESTRI.

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  2. A PROPOSITO DI POLITICI E DI CATTIVI MAESTRI, Francantonio GENOVESE lo è per i giovani che si affacciano per la prima volta alla politica. Cara Rosaria BRANCATO, quando la parola degenera in violenza ci chiediamo chi sono i cattivi maestri di chi vuole trascinare il confronto di opinioni, accade anche nello spazio commenti di TempoStretto, in una arena di insulti indicibili, facilmente decifrabili dalle xxxx dei moderatori del nostro giornale e immagino quelli censurati dei tanti commenti non pubblicati. I CATTIVI MAESTRI, basta ascoltare le rassegne stampe del mattino, sono i politici alla ricerca di un pugno di voti per la loro sopravvivenza. MELONI di FRATELLI D’ITALIA, erede insieme a LA RUSSA dei boia chi molla, da del pagliaccio e faccia di bronzo a RENZI, sono politici plaudenti gli agenti condannati per la morte di un ragazzo. BERLUSCONI da del nazista a GRILLO, golpisti ai giudici, stalinisti a quelli del PARTITO DEMOCRATICO, li paragona ai demoni del novecento. GRILLO ne ha per tutti e sono parole irripetibili, mi colpisce il viene dall’oltretomba indirizzato a BERLUSCONI, come di chi non troverà posto nemmeno all’inferno. Infine il fiorentino al potere, la faccia da bravo ragazzo, linguaggio difficilmente censurabile, ma tagliente, cosa c’è di peggio dell’accusa a GRILLO di fare politica, avendo in mente il male di un intero popolo, al solo meschino scopo di riempire i teatri a pagamento. Esattamente CATTIVI MAESTRI.

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  3. Sono pronto a scommettere: NON VERRA’ARRESTATO!!!
    E lui non si dimetterà dalla carica di deputato (mica fesso!!!).

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  4. Sono pronto a scommettere: NON VERRA’ARRESTATO!!!
    E lui non si dimetterà dalla carica di deputato (mica fesso!!!).

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  5. Nel precedente commento intendevo VIOLENZA VERBALE.

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  6. Nel precedente commento intendevo VIOLENZA VERBALE.

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  7. Non troverai nessuno che voglia scommettere contro te, è chiaro che ne usciirà lindo e pulito. Quando mai un potente è stato arrestato? Nessuno alla camera voterà per l’arresto. Sono tutti chi più chi meno uguali a lui.

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  8. Non troverai nessuno che voglia scommettere contro te, è chiaro che ne usciirà lindo e pulito. Quando mai un potente è stato arrestato? Nessuno alla camera voterà per l’arresto. Sono tutti chi più chi meno uguali a lui.

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