Formica dice no al referendum sul CSS. E i comitati insorgono: “Zittito dal PD”

Formica dice no al referendum sul CSS. E i comitati insorgono: “Zittito dal PD”

Giovanni Passalacqua

Formica dice no al referendum sul CSS. E i comitati insorgono: “Zittito dal PD”

Tag:

martedì 27 Ottobre 2015 - 23:03

A pesare sulle scelte del primo cittadino, secondo i movimenti pro-referendum, è stato il suo conflitto d’interesse: Formica è infatti dirigente PD, e si sarebbe ritrovato apertamente contro i suoi capi di governo nazionali e regionali.

La doccia fredda è arrivata proprio quando il cosiddetto fronte ambientalista aveva trovato un collante nel referendum consultivo, da indire di concerto tra i Comuni dell’AERCA – Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale contro il progetto di riconversione a CSS della centrale Edipower. Ma nonostante le pressioni delle associazioni e degli enti locali il sindaco di Milazzo, Giovanni Formica, ha confermato che la città mamertina non parteciperà alla consultazione.

“Un polpettone avvelenato”. Così il comitato “No inceneritore del Mela” ha definito le parole del primo cittadino. Formica ha dichiarato che il referendum potrebbe addirittura spaccare l’unità raggiunta con le deliberazioni consiliari, sia per un probabile astensionismo, sia perché finirebbe per sovrapporsi alle delibere stesse. Ma le sue posizioni hanno già scatenato aspre polemiche.

“Indubbiamente il comunicato stampa del sindaco” – continua il comitato – “rappresenta un grave impedimento al percorso di coordinamento delle competenze sul polo industriale, cui il Patto dei Sindaci pro referendum ha dato impulso. Ma a chi giova? Formica è un dirigente di rilievo del Partito Democratico isolano. E il PD è al momento il partito degli inceneritori. Se discrasie ci sono al suo interno, esse riguardano il numero degli inceneritori da realizzare in Sicilia. Sei, sostiene Crocetta; due, vorrebbe il governo Renzi. In tale contesto il rifiuto di uno strumento potentissimo come la volontà popolare può, di fatto, indebolire la possibilità di fermare l’inceneritore. D’altro canto, si tutela la propria immagine di fronte all’opinione pubblica, utilizzando come paravento la delibera di Consiglio Comunale, che esprime una volontà ferma ma non decide nulla”.

Le critiche sono chiare, e dirette non sono al primo cittadino: “Non è più accettabile che, sugli effetti dell’industria pesante e sui gravi danni che ne derivano, persistano delle asimmetrie di potere decisionale. Un panorama fatto di parcellizzazione delle competenze e asimmetria di poteri è il mare caldo e calmo in cui sguazzano gli squali, pronti a divorare il futuro dei cittadini elargendo fondi qua e là, sotto forma di compensazioni o di sponsorizzazioni. Rimane nella memoria di tutti il recente spettacolo di Nino Frassica, pagato proprio dalla raffineria che, fuori da ogni dubbio, dev’essere stato così coinvolgente da placare gli animi dell’ambientalismo mamertino, curiosamente afasico sul punto”.

Il comitato insiste poi sul forte valore politico di un referendum, sostenuto dai voti di migliaia di cittadini, piuttosto che delle semplici delibere votate dagli addetti ai lavori. “Sarebbe ugualmente facile per Renzi o Crocetta ignorare decine di migliaia di voti, a meno di un anno dalle elezioni regionali? E, ancora, rimarrebbe inerte il segretario del PD se un dirigente del suo partito si opponesse davvero alla costruzione di uno degli inceneritori più grandi d’Europa?”

Per fugare ogni sospetto conflitto di interessi, il comitato chiede al primo cittadino un impegno politico: “Ovviamente basterebbe che il sindaco Formica e tutti gli eletti in quota PD scrivessero al segretario dicendo di prodigarsi perché il mega-inceneritore del Mela non veda mai la luce, perché il decreto-sblocca Italia e in particolare l’art. 35 non venga mai attuato e perché i sei inceneritori di Crocetta rimangano solo il delirio di un governo regionale farsescamente avvinghiato alle poltrone”.

Al di là delle decisioni di Formica, i comitati e le associazioni contro l’inceneritore del Mela, in collaborazione con Zero Waste, hanno confermato l’intenzione di andare avanti nel percorso referendario, nel tentativo di estendere la consultazione a tutti quei Comuni che hanno espresso la loro contrarietà all’inceneritore, e rientrano nei famigerati 30 km di diametro entro cui ricadrebbero gli effetti della combustione del CSS.

PS: Alcune precisazioni di natura tecnica arrivano dall’associazione MAN. Nei fatti, il progetto non prevede lo smantellamento e la conversione degli impianti esistenti; il polo a energia solare così come l’impianto di combustione del CSS verranno realizzati in un’area libera. Restano poi da verificare le potenzialità di un impianto a così bassa resa calorifica, e il tipo di combustibile che verrà utilizzato – come denunciato anche da Zero Waste nel confronto con i rappresentanti di A2A.

Giovanni Passalacqua

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007