Arianna e il sogno infranto per quel 99 su 100 di uno strano fato capriccioso

Arianna e il sogno infranto per quel 99 su 100 di uno strano fato capriccioso

Arianna e il sogno infranto per quel 99 su 100 di uno strano fato capriccioso

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lunedì 03 Settembre 2018 - 07:08

A denunciare il caso è stata la madre, Angela Rizzo: mia figlia non potrà studiare a Roma e accedere alla borsa di studio a causa di un componente della Commissione. Secondo la Rizzo le sue battaglie per il sociale non sarebbero del tutto estranee all'accaduto

C’è il ricorso al Tar, c’è la segnalazione alla preside del Liceo La Farina, c’è il clamore mediatico e nazionale. Quel che non sappiamo è in quale modo e con quale ferita profonda cambierà il destino di una diciottenne messinese penalizzata dal comportamento di un componente esterno della Commissione d’esami.

E’ su questo che dovremmo riflettere, dell’abuso che può capitare di fare chi ha in mano, sia pure momentaneamente, il potere di decidere il destino di un giovane.

Arianna Caruso, per un errore (non sappiamo quanto non voluto, stando alle denunce della madre della studentessa), si è vista promuovere con 99 su 100. E i sogni di poter studiare a Roma, in una determinata facoltà e con una borsa di studio che le consentisse di non gravare sulla famiglia, si sono spezzati.

Speriamo non per sempre. Ma questa è l’ennesima storia di una Messina malata.

E’ Angela Rizzo, la battagliera mamma di Arianna, che negli ultimi 5 anni non ha esitato a dire la sua, scontrandosi con la precedente amministrazione comunale, a raccontare all’Ansa l’accaduto: “Ho denunciato in questi anni per la mia attività nell'ambito dell'assistenza sociale alcune storture del sistema della precedente amministrazione e questo penso possa aver influito negativamente in alcune valutazioni su mia figlia da parte di qualcuno della commissione agli esami di Stato. Le hanno dato 99 su 100 per un errore. Le hanno rovinato il futuro", spiega Angela Rizzo, che ha affidato all’avvocato Nicola Bozzo il ricorso al Tar, dopo aver, a luglio, scritto alla preside del liceo per sollecitare interventi.

​"Hanno distrutto la vita a questa ragazza – dice l'avvocato Nicola Bozzo, legale della famiglia – che sognava di andare a studiare a Roma in una prestigiosa Università e ora, nonostante anni di sacrifici, non potrà farlo perché un membro della commissione degli esami di Stato ha commesso un errore materiale, e quindi invece che 100 le hanno dato 99. Nessuno vuole correggere il compito pur potendolo fare e quindi saremo costretti a fare ricorso al Tar. E' una ragazza presentata con tutti 10 e che ha fatto un esame brillante: un membro della commissione ha deciso di evidenziare nel compito di greco un errore che non era tale perché si trattava di un sinonimo utilizzato al posto di un altro vocabolo in una frase. Ha inoltre adottato dei parametri di giudizio personali, che si discostano dalle direttive del Ministero cambiando così la valutazione per la mia assistita".

Arianna Caruso racconta di essersi preparata per anni a questo esame dal momento che, se avesse preso 100, sarebbe potuta accedere ad un concorso per il collegio Nazionale dei Cavalieri del lavoro che pagava vitto e alloggio a Roma dove si sarebbe potuta iscrivere alla Luiss, senza gravare sulla famiglia.

L'11 luglio Arianna Caruso, nel vedere quel sogno in frantumi così scriveva su Facebook:

“Questo voto rappresenta la prova più difficile degli esami di maturità. Ho sempre creduto nell'infallibilità dei giudizi solo perchè nel corso della mia carriera scolastica ho trovato maestri capaci di stimolarmi, di instaurare un "do ut des" proficuo: il mio impegno generava una gratificazione. Ho sperimentato la dedizione, la frustrazione, l'adrenalina e anche la sconfitta, ho imparato dalle mie mancanze. Qualche volta ho pianto, qualche altra mi sono detta "basta". Ma ho sempre continuato in nome di una soddisfazione personale perchè, forse troppo idealista, credevo che durante tutto il mio percorso avrei incontrato dei professionisti capaci di riconoscere non solo il genio, ma soprattutto l'impegno. Ora, per colpa di chi ha vestito i panni di una Fortuna Capricciosa, mi trovo costretta a rivedere ciò che sarà il mio futuro. Per me, non ci sarà nessuna nomina ad Alfiere del Lavoro della Repubblica Italiana, non ci saranno le prove di ammissione al Collegio dei Cavalieri del Lavoro né, in qualche modo, una totale soddisfazione che mi permetta di godermi appieno l'estate più bella della mia vita. Ed è per questo che ai futuri maturandi dico: non lasciate che un obiettivo vi distrugga dall'interno, sviluppate interessi genuini, impegnatevi in qualsiasi attività vi possa sembrare proficua, leggete, studiate. Chiedete un time-out a voi stessi quando tutto il resto vi schiaccia. E poi tirate un sospiro. La cultura non è una maratona estenuante. Studiate per ciò che vi piacerebbe essere in futuro, non in vista di un giudizio che spesso è marginale, categorizzato, subdolo. Mi preme anche lanciare un messaggio ai professori, da alunna forse leggermente compromessa dagli eventi, ma estremamente fiduciosa nel ruolo che voi avete: abbiate cura di insegnare il bello e il giusto, di instradare gli alunni verso un percorso sì tortuoso, ma mai fallace e pericoloso. Incentivate l'estro, sollecitate le insicurezze, ma non mettete mai in discussione i sogni dei ragazzi. Esercitare un potere coatto su personalità fragili non farà di voi degli uomini forti. Ora che la mia maturità è finita, io non mi sento matura. Dovrò ancora imparare a non colpevolizzarmi per via di un giudizio impietoso il quale ha compromesso una serie di progetti che, da tempo, coltivavo con estrema gelosia. A me, estremamente fiaccata dagli eventi, auguro di metterci una dose d'impegno ulteriore in tutto ciò che il futuro mi riserverà, auguro di rispondere con un sorriso ampio a coloro che sconvolgono, per un capriccio personale, i miei piani. Mi auguro, poi, di volermi davvero bene in futuro, a prescindere dal 99, dal 30 e lode o dal 18. E infine, spero di prendere con estrema leggerezza i giudizi velenosi di cattedratici boriosi, perché sono ben lontani dall'essere esempi di cultura e umanità. I raccomandati siete voi, perchè se solo lo fossi stata io, accanto al mio cognome ci sarebbe scritto "99 + 1 calcio in culo". Ad maiora. Arianna Caruso"

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