Pd, il peso del territorio provinciale sull'esito delle primarie a favore di Renzi

Pd, il peso del territorio provinciale sull’esito delle primarie a favore di Renzi

Rosaria Brancato

Pd, il peso del territorio provinciale sull’esito delle primarie a favore di Renzi

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lunedì 23 Dicembre 2013 - 06:10

La provincia ha contribuito in modo importante al successo di Renzi a Messina in occasione delle primarie dell'8 dicembre. I dati suddivisi in base ai seggi dimostrano la compattezza di un gruppo che in un anno ha rafforzato la presenza nel territorio provinciale anche grazie all'adesione di sindaci e amministratori locali. Sul post-primarie interviene anche Francesco Barbalace, area Pittella.

Il Pd dopo le primarie si prepara ad un 2014 di cambiamenti. Prima delle elezioni europee ci sono altre tappe, che a livello locale sono determinanti per i nuovi assetti del partito, alla luce degli stravolgimenti degli ultimi mesi. Ci saranno da rinnovare gli organismi direttivi, votare il segretario cittadino e a marzo il segretario regionale. Il nuovo Pd dell’isola e dello Stretto dovrà quindi fare i conti con il quadro emerso dalle primarie dell’8 dicembre.

E’ chiaro che i renziani, ma anche i civatiani, alla luce dei risultati della consultazione e dei delegati eletti all’Assemblea nazionale faranno valere il loro peso.

Facciamo un piccolo passo indietro per dare spazio ad una realtà che spesso non teniamo in considerazione ma che ha contribuito in modo determinante al successo di Renzi a Messina: la provincia.

Sia la zona jonica che l’area Milazzo-Barcellona, Patti e Nebrodi hanno fatto registrare un consenso determinante per far crescere la percentuale dell’attuale segretario nazionale.

“Il risultato è di tutti noi,dalla città alla provincia, siamo un gruppo unito- commenta Giacomo D’Arrigo- Ma siamo orgogliosi di aver rafforzato numeri nella zona jonica e non solo, che già nel 2012 erano stati importanti. Il risultato è importante anche perché non c’erano candidati della nostra zona nella lista di Renzi a Messina e questo fa comprendere la forza della compattezza”.

Andando ai dati, ad esempio nella zona jonio-Alcantara i votanti sono stati 2605. Al sindaco di Firenze sono andati 1748 voti, pari al 67,29%, una percentuale uguale a quella registrata sul territorio nazionale e più alta di dieci punti rispetto a quella ottenuta in città (dove si sosteneva che Genovese avrebbe dirottato i voti per Renzi). Cuperlo ha ottenuto 495 (19,05%) e Civati 355 (13,66%).

Già l’anno scorso Renzi aveva registrato buoni risultati ma quest’anno sono stati numerosi i sindaci e gli amministratori locali che hanno sostenuto la mozione del neo segretario nazionale. Da annotare il risultato di Gaggi, il cui sindaco è un renziano della prima ora e l’anno scorso ha portato l’85% dei consensi,percentuale mantenuta anche l’8 dicembre.

Passiamo ai circoli di Barcellona-Milazzo: votanti 3022. Per Renzi hanno votato 1917 persone (63,43%), per Cuperlo 579 (19,16%) per Civati 526 (17,41%).

Anche in questo caso la percentuale per Renzi è stata determinante.

Spostiamoci nei Nebrodi: votanti 3993. I consensi per Renzi sono stati 2595 (65,30%), per Cuperlo 981 (24,69%), per Civati 398 (10,01%).

Ecco i circoli di Patti: votanti 2.932, Renzi 1994 (68,24%), Cuperlo 575 (19,68%), Civati 353 (12,08%). In questo caso la percentuale per Renzi è ancora più alta rispetto a quella registrata nelle altre zone.

Infine i seggi di Messina città: votanti 3.530. Renzi 1.981 (56,66%), Cuperlo 775 (22.17%), Civati 740 (21,17%).

Il voto dei seggi della provincia quindi, in entrambi i versanti, sono stati determinanti nel trascinare il risultato di Renzi e la prova di un radicamento frutto del lavoro dei renziani della prima ora in tutte le zone, dal capoluogo ai comuni tirrenici e jonici. La capolista a Messina della lista Renzi, Iole Nicolai, è non solo una renziana della prima ora, ma un esponente dei circoli di Capo d’Orlando, prova questa di quanto l’intero gruppo conti sul territorio provinciale. Sempre questi dati testimoniano che la posizione dei genovesiani in città è stata defilata e che le truppe cammellate non sono intervenute.

I definitivi riassuntivi sono questi: votanti Messina e provincia 16.044. Renzi 10.235 (63,92%), Cuperlo 3.405 (21,27%), Civati 2.372 (14,81%).

Sul dibattito post-primarie e in vista delle prossime stagioni congressuali interviene per l’area Pittella Francesco Barbalace con una serie di riflessioni: “L’idea che ci siamo fatta in questi quattro mesi è che a Messina ed in Provincia, ci sia bisogno di un forte ed organizzato Partito riformista e di una classe dirigente capace di costruirlo concretamente. Ciò significa “ricostruire” un PD che sia l’esatto contrario di ciò che è stato finora. Ecco perché il nostro impegno si indirizza verso un Partito che nei congressi sia capace di mobilitarsi non solo per eleggere qualcuno ma in cui sia consentito soprattutto discutere ed approfondire quanto la politica richiede per essere poi capace di fare sintesi e cioè decidere. Guardiamo quindi al lavoro di costruzione di un Partito nel quale, in ragione della propria incapacità di scegliere e selezionare la propria classe dirigente, non sia più consentito “nominare” organismi pletorici,con il sicuro risultato di non farli decidere ove mai venissero convocati, ci piacerebbe un Partito in cui segreteria, direzione ed esecutivo avessero numeri certi e contenuti. Concluso il lunghissimo percorso congressuale ed eletto un segretario provinciale, qui a Messina, chiediamo che questi si faccia carico della costituzione di organi di governo rappresentativi ed unitari dando seguito alla idea del “partito inclusivo” da lui stesso avanzata nella seduta di insediamento, e che noi intendiamo assecondare. Chiediamo quindi che si proceda in tempi brevissimi alla convocazione della “conferenza politico programmatica ed organizzativa” riaprendo di fatto il dibattito interno per la definizione di un nuovo modello organizzativo e di un progetto politico per il nostro territorio”.

Rosaria Brancato

Un commento

  1. CastorinaCarmelo 24 Dicembre 2013 15:37

    Le primarie di partito hanno “senso” solo se si accettano fino in fondo le regole di condotta: quindi sotterrate le “asce di guerra”, si riconosca al vincitore l’onere ed l’onore di guidare le sorti dell’intero Partito aiutandolo lealmente.

    Diversa cosa è, se userà la Segreteria del “PD” come trampolino di lancio per la Presidenza del Consiglio dei Ministri se dovessimo vincere come mi auguro le prossime elezioni politiche.

    Ma non ci bagniamo prima che piova…..

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