In Senato Accademico vince la riforma dello statuto, gli studenti sul piede di guerra

In Senato Accademico vince la riforma dello statuto, gli studenti sul piede di guerra

Claudio Panebianco

In Senato Accademico vince la riforma dello statuto, gli studenti sul piede di guerra

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venerdì 26 Settembre 2014 - 00:04

Durante l'ultima seduta del Senato Accademico, la proposta di riforma dello statuto d'Ateneo è stata accettata grazie al voto di maggioranza espresso dal personale tecnico - amministrativo, dai docenti e dal direttivo. Adesso il Cda analizzerà la questione per poi passare nuovamente il caso al Senato Accademico. Gli studenti, infuriati, non escludono importanti forme di protesta

Era stata definita dagli studenti dell'Ateneo Peloritano come un vero e proprio colpo di mano, ma la reale mossa offensiva è arrivata solo nelle ultime ore. La riforma dello statuto dell'Università di Messina è ormai uno dei temi fissi non solo dell'informazione accademica ma anche del banco di discussione dell'opinione pubblica. La variazione del documento ha infatti spaccato a metà l'Ateneo, ponendo da una parte gli studenti e dall'altra l'apparato Amministrativo.

Sono stati quindi diversi gli interventi che le Associazioni Studentesche Universitarie hanno inviato al Magnifico Rettore Pietro Navarra, chiedendo che i diritti dei ragazzi fossero tutelati e che la riforma venisse almeno "riposta in un cassetto" e discussa soprattutto con gli iscritti. Si sono quindi accumulate tantissime voci diverse in queste settimane ma solo in tempi recenti la situazione ha preso una piega decisamente inaspettata.

Durante l'ultima seduta svolta dal Senato Accademico, infatti, la riforma è stata accettata in aula grazie al voto di maggioranza espresso dal personale tecnico – amministrativo, dalla componente docenti e dal direttivo. Gli studenti hanno ovviamente espresso un parere contrario ma questo non è bastato a fermare l'avanzata della trasformazione dello statuto. Gli interventi dei giovani non sono stati quindi accolti dal Rettore e dalla sua squadra, i quali hanno continuato percorrendo la propria strada. In segno di protesta, visto l'esito della votazione, i Senatori Accademici per la parte degli Studenti Guglielmo Sidoti, Domenico Perri, Federico D'Amico e Saverio Curello hanno abbandonato l'Aula.

La revisione intacca diversi punti importanti della vita accademica: la nuova composizione del Senato, con riduzioni dei Dipartimenti a 12 partendo da 24; l'autoriduzione del mandato di Senatore, il quale passa da 4 anni a 3. L'elezione diretta dei componenti del consiglio d'amministrazione, la riformulazione dell’elettorato attivo per l’elezione del Rettore, introducendo il voto pesato al 15% per i rappresentanti di dottorandi, assegnisti, specializzandi e studenti nel Senato Accademico e nel Consiglio di Amministrazione e per i rappresentanti degli studenti nei Consigli di Dipartimento.

Arrivati a questo punto, sono ancora due i passaggi che dividono la riforma dalla sua definitiva accettazione: il documento passerà al vaglio del Cda, il quale, in seguito, girerà nuovamente la palla al Senato Accademico e solo se le parti si troveranno d'accordo allora lo statuto cambierà faccia. Gli studenti, vista la situazione, sono stanchi di non essere ascoltati e non escludono mobilitazioni di massa o importanti forme di opposizione.

Claudio Panebianco

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