Riforma della giustizia, caso Messina e questione morale nel convegno di Anm

Riforma della giustizia, caso Messina e questione morale nel convegno di Anm

Alessandra Serio

Riforma della giustizia, caso Messina e questione morale nel convegno di Anm

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venerdì 22 Ottobre 2021 - 07:04

Più personale e più risorse non bastano se non si risolvono anche gli aspetti organizzativi, dicono i magistrati messinesi

C’era anche il presidente nazionale dell’Associazione nazionale magistrati alla tavola rotonda organizzata dall’Anm Messina per fare il punto sulla riforma della giustizia targata Cartabia, capire come può essere “utile” e quali sono invece le criticità che andrebbero riviste.

Criticità che sono diverse, soprattutto per Messina. Per capire perché, l’esempio più lampante è quello del procuratore capo Maurizio De Lucia, a proposito dell’ufficio del processo: “Che porterebbe a Messina circa 100 unità di personale in più. E dove andrebbero ospitate, visto i problemi logistici che già abbiamo?”.

“Una riforma porta miglioramenti se accompagnata anche da un aumento delle risorse”, ha ricordato infatti la presidente del Tribunale Marina Moleti. E a volte anche questo non basta e bisogna andare oltre. Sempre tornando al “caso Messina”, De Lucia ha fatto un altro esempio illuminante: “Anche le risorse non sono sufficienti a migliorare la situazione se non si interviene sul piano organizzativo. Qui a Messina per esempio le risorse le abbiamo, da anni abbiamo a disposizione i 17 milioni di euro messi a disposizione per realizzare il secondo palazzo di giustizia ma non siamo riusciti a realizzarlo”.

Sotto il profilo organizzativo, sempre a proposito dell’ufficio del processo, la Moleti ha ricordato: “Bene il personale in più nei ruoli dei giudicati per smaltire l’arretrato, ma se poi inondiamo di sentenze le cancellerie, a personale invariato, paralizzeremo le cancellerie, non arrivando all’obiettivo, se l’obiettivo è velocizzare i tempi del processo. Utile sarebbe perciò se si potessero utilizzare anche nelle cancellerie”.

Tra le altre criticità emerse dal seminario c’è l’accorpamento di alcune giurisdizioni del Tribunale dei Minori alla sezione Famiglia del Tribunale ordinario – “Che finirebbe paralizzata”, ha spiegato la Moleti – e l’estensione del gratuito patrocinio, che rischia di generare ulteriore contenzioso.

Al tavolo, nell’aula magna della Corte d’Appello, a Palazzo Piacentini, anche la dottoressa Rosanna Casabona, GES di Anm Messina, che ha moderato, la presidente del Tribunale del Lavoro Laura Romeo, che è anche presidente di Anm Messina e il presidente dell’ordine degli avvocati Domenico Santoro.

Santalucia ha condiviso i principali rilievi emersi dalla tavola rotonda, ha fatto un passaggio sul panorama internazionale, sottolineato qual è il ruolo della magistratura professionale tornando sulla questione morale, scossa dal caso Palamara, ancora al centro del dibattito interno: “La magistratura è un bene comune ed è obiettivo di tutti che recuperi credibilità perché questo è nell’interesse del Paese, non dei magistrati”.

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