Associazionismo e cooperative. La ricetta della Confederazione Italiana Agricoltori

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lunedì 03 Febbraio 2014 - 08:47

La Confederazione italiana agricoltori si rinnova all’insegna dell’unità. L’eccessivo individualismo ha penalizzato l’agricoltura siciliana. A livello nazionale una prima sinergia è stata già sperimentata con la nascita di “Agrinsieme” avviata dalle due organizzazioni di categoria Cia e Confagricoltura.Un modello da esportare anche a livello regionale e provinciale

“Più agricoltura per nutrire il mondo più reddito per gli agricoltori”. La scelta del titolo del sesto congresso provinciale della Cia – Confederazione italiana agricoltori di Messina – non è stata per nulla casuale. Serve più agricoltura per uscire dalla crisi ma occorrono politiche e strategie nuove per determinare occupazione e reddito. Lo ha ribadito all’assemblea dei soci, riuniti sabato mattina nella sala consulta della Camera di commercio, il presidente uscente della Cia, Luigi Savoja che dopo ventotto anni di attività dirigenziale non si ricandiderà alle prossime elezioni. “Abbiamo pagato le conseguenze dell’incapacità amministrativa – ha detto Savoja nel suo discorso di commiato ai soci – dettata dalla mancata unità del governo nazionale che ci ha portato a rimanere divisi nelle grandi scelte. Per il futuro occorrerà unirsi, facendo squadra come accade negli altri paesi europei. In Italia, l’agricoltura ha un ruolo minore perché esiste una storica divisione che va superata. L’inserimento dei giovani agricoltori deve rappresentare un’occasione per promuovere forme di collaborazione”.

A livello nazionale una prima sinergia è stata già sperimentata con la nascita di “Agrinsieme” avviata dalle due organizzazioni di categoria Cia e Confagricoltura.Un modello da esportare anche a livello regionale e provinciale. Dopo gli input lanciati da Savoja si è aperto il dibattito al quale sono intervenuti il presidente provinciale di Confagricoltura, Francesco Natoli, il commissario straordinario della Camera di commercio Franco De Francesco, il presidente di Confesercenti Giovanni Calabrò, il dirigente provinciale dell’Ispettorato alle politiche agrarie Salvatore Bottari, il professore Pino Giaimi ed altri delegati provinciali. Ai lavori sono intervenuti inoltre gli altri dirigenti provinciali Giuseppe Giordano, il vice presidente Enzo Tripodi, Nuccio Mandanici, l’imprenditrice Giovanna Castagna unica candidata alla presidenza regionale della Cia.

Le conclusioni sono state affidate al vice presidente nazionale, Domenico Brugnoni che ha insistito sulla necessità di incentivare l’agricoltura per uscire dalla crisi. “L’agricoltura insieme al turismo – ha detto il numero due della Cia – sono i due pilastri sui quali costruire la ripresa dell’economia. Pur non potendo negare l’impoverimento subito dalle campagne, dobbiamo riconoscere il ruolo primario esercitato dall’agricoltura, attività anticiclica, nell’intero sistema economico”.

Il percorso congressuale della Cia proseguirà l’8 febbraio con l’assemblea regionale e si concluderà tra il 27 e 28 febbraio con il congresso nazionale e l’elezione del nuovo presidente.

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