La Confedilizia accoglie con favore le aperture del governo in questo campo. Case, immobili e condominio in pillole
La rubrica a cura di Confedilizia Messina
RIPENSARE ALLE DETRAZIONI FISCALI IN EDILIZIA
Il 18 settembre scorso tutti i media hanno riportato la notizia che il governo sta lavorando per estendere i bonus edilizi al 50% per gli interventi sull’abitazione principale anche per le spese sostenute nel 2026.
La viceministra dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Vannia Gava, ha, infatti, dichiarato in una nota ripresa dall’Ansa: “Insieme al ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, stiamo lavorando per cercare di portare al 50% le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni delle abitazioni anche nel 2026, oggi al 36%, e valutiamo di rendere possibile usufruirne in 5 anni anziché 10, rendendo l’ecobonus più immediato e conveniente”.
“Con queste misure – ha precisato – vogliamo aiutare le famiglie, sostenere l’edilizia – settore chiave per l’economia – e promuovere la riqualificazione delle città, nel rispetto delle risorse pubbliche”.
La Confedilizia ha subito accolto con soddisfazione le anticipazioni della viceministra sul mantenimento, nel 2026, della detrazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie riguardante le abitazioni principali, confidando che questa notizia sia indicativa della volontà del Governo di procedere a una rivisitazione generale del sistema degli incentivi per l’edilizia, che consenta di sostenere adeguatamente alcune tipologie di interventi da intendersi come prioritarie, quali quelli di miglioramento sismico, di efficientamento energetico e di eliminazione delle barriere architettoniche.
Quello di cui ha bisogno il comparto -come più volte segnalato dalla Confedilizia – è una riforma seria del sistema degli incentivi per gli interventi in edilizia che non si limiti a misure temporanee, ma che preveda regole certe, stabili nel tempo e valide per un periodo medio-lungo in modo da dare la possibilità ai proprietari e soprattutto ai condominii di pianificare nel tempo gli interventi di riqualificazione del patrimonio immobiliare senza stressare il mercato come invece è successo negli anni passati.
Il proprietario è responsabile del pagamento degli oneri condominiali ascrivibili al conduttore?
In caso di morosità del condomino nei confronti del condominio, il primo non può opporre al secondo le eventuali morosità del proprio conduttore nel pagamento degli oneri condominiali, in quanto il condominio ha come unico referente cui chiedere il pagamento degli oneri condominiali il proprietario (e/o l’usufruttuario) e non il conduttore dell’immobile (cfr. in punto anche Tribunale Napoli, sez. IV, 20/05/2022, n. 5045).
C’è compatibilità tra la professione di agente immobiliare e quella di amministratore di condominio?
Non sussiste, in via generale e assoluta, una incompatibilità tra l’esercizio della professione di agente immobiliare e quella di amministratore di condominio. Eventuali restrizioni al cumulo dei due incarichi possono essere giustificate solo in presenza di un concreto e specifico conflitto di interessi, che deve essere accertato caso per caso. Una disciplina nazionale che preveda un divieto totale e astratto di cumulo risulterebbe in contrasto con i princìpi del diritto dell’Unione Europea in materia di libertà di stabilimento e libera prestazione dei servizi, secondo cui le limitazioni devono essere proporzionate, giustificate e non discriminatorie (in questo senso anche Consiglio di Stato, sez. VI, 07/03/2025, n. 1925). (da Confedilizia Notizie)
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