"Vorremmo sapere le reali ragioni e va valutata l'ipotesi di un'ispezione in merito alla decisione del commissario Schifani"
“Perché è stato revocato l’incarico al sub commissario Scurria?”. Sull’ultima scelta del presidente Schifani, nel campo del risanamento a Messina, il Partito democratico presenta un’interrogazione a prima firma del segretario regionale e deputato Barbagallo e della deputata Marino. Un’interrogazione rivolta alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Scrivono i parlamentari: “Facendoci interpreti delle segnalazioni del nostro territorio, abbiamo chiesto alla presidente del Consiglio dei ministri di rendere note le reali ragioni che hanno portato il presidente della Regione siciliana a sostituire l’ex sub commissario Scurria”.
I deputati del Partito democratico chiedono alla presidente Meloni se non ritenga necessario “valutare la sussistenza dei presupposti per l’avvio di opportune iniziative anche di carattere ispettivo, mediante un’indagine approfondita, con particolare riferimento a quanto accaduto e descritto. Indagini volte a far luce sulla correttezza e legittimità delle procedure amministrative adottate dal Commissario straordinario del governo”.
“Una revoca non funzionale al raggiungimento degli obiettivi di pubblico interesse”
Così Armando Hyerace, segretario provinciale del Partito democratico: “La revoca dell’avvocato Scurria appare immotivata e non funzionale al raggiungimento di obiettivi di pubblico interesse. Abbiamo atteso fossero esplicitati chiarimenti dal commissario Schifani per motivare questa decisione. Ma è evidente che ogni argomento emerso sia stato esclusivamente pretestuoso e privo di fondamenti oggettivi”.
“Il risanamento non può essere arma politica o propagandistica”
E ancora: “Il pubblico interesse è l’obiettivo sulla base del quale forze politiche differenti, trasversalmente, hanno collaborato per arrivare a una legge sul risanamento che fosse soddisfacente, lavorato a una sintesi tra le proposte presentate – tra cui una proposta di legge del Partito democratico-, discutendole e animando il dibattito sul tema. Dibattito nelle commissioni parlamentari competenti e in aula, per rendere possibile una rivoluzione copernicana per la città di Messina, ostaggio per decenni del degrado abitativo, indecente per una città metropolitana, per uno Stato democratico, per una realtà europea. Non si tratta di un tema che è tollerabile utilizzare a scopo propagandistico né come arma politica verso o contro questo o quel soggetto, partito o individuo che sia. Il Partito democratico non intende assistere inerme a giochi di palazzi e accordi sottobanco tra interpreti della politica nostrana”.
