Risanamento Messina: nuovo stop alla legge. Respinti tutti gli emendamenti

Risanamento Messina: nuovo stop alla legge. Respinti tutti gli emendamenti

Rosaria Brancato

Risanamento Messina: nuovo stop alla legge. Respinti tutti gli emendamenti

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venerdì 04 Dicembre 2020 - 08:48

La proposta di legge è ferma in Commissione Ambiente e nel frattempo anche gli emendamenti presentati alla Finanziaria sono stati respinti

Rispediti al mittente tutti gli emendamenti presentati nella manovra finanziaria del governo, relativi alla legge speciale per il risanamento di Messina. Per la verità non avevano una grande possibilità di essere approvati per via di motivazioni tecniche, dal momento che nella legge di bilancio non vengono inserite norme così specifiche localmente. Ma per lo sbaraccamento di Messina è un nuovo stop.

La legge ferma in Commissione

In Commissione infatti si è già fermato a novembre l’iter per la legge ed è stato rinviato ad una data da definirsi. Le frizioni tra la maggioranza regionale e quella nazionale, che non sono dello stesso colore politico, rischiano di rendere vano qualsiasi tentativo di fare squadra in riva allo Stretto. Pesa poi come un macigno l’incognita di chi dovrà essere il “commissario” che gestità le ingenti risorse.

Falcone: superare logiche partitiche

Al nuovo stop non sono mancate le reazioni. Il primo è stato l’assessore regionale Marco Falcone che ha lanciato un appello di collaborazione al governo giallorosso. “In questo momento così decisivo- scrive Falcone- vogliamo ribadire il nostro punto fermo: su Messina occorre superare le logiche partitiche e fare il massimo per un obiettivo condiviso da tutti, cioè archiviare una vergogna lunga più di un secolo. La Regione Siciliana, qualora il Governo Conte si decidesse, è pronta a sottoscrivere un’intesa per un intervento finanziato da Roma su cui, comunque, saremmo pronti a fare la nostra parte. Al ministro Provenzano chiediamo di non perdere quest’occasione e di intervenire con una proposta già durante l’esame della manovra finanziaria”.

Navarra: governo farà la sua parte


A rispondere a Falcone è il parlamentare Pd Pietro Navarra, che è anche firmatario della proposta di legge per il risanamento di Messina e rilancia la palla sul campo regionale. “Abbiamo approfondito, anche alla luce delle informazioni acquisite durante le audizioni in Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, sia gli aspetti che attengono al tema del possibile conflitto di competenze tra Regione e governo, che a quelli relativi alla quantificazione dei costi del risanamento. Il Ministro Provenzano ha assicurato la disponibilità a sostenere finanziariamente gli interventi necessari, ma ci aspettiamo che la Regione si assuma le proprie responsabilità e, dopo decenni di colpevole disinteresse, si adoperi a concorrere con i tanti fondi per investimenti non ancora spesi. Siamo certi che il Governo nazionale non perderà alcuna occasione facendo presto la sua parte e ci aspettiamo che, insieme alla Regione siciliana, si possa, finalmente, portare a soluzione questo grave problema di emergenza abitativa a Messina”.

Siracusano: spiace per le famiglie

Sullo stop interviene anche la parlamentare azzurra Matilde Siracusano, che per prima ha presentato una proposta di legge per cancellare le baraccopoli da Messina. “La proposta di legge che ho presentato più di un anno fa è al momento ferma in Commissione Ambiente, e, dunque, quale miglior mezzo per far correre queste importanti misure se non la finanziaria attraverso gli emendamenti? Evidentemente dello stesso avviso non devono essere stati alcuni esponenti della maggioranza nonostante la promessa del Ministro Provenzano di occuparsi e risolvere definitivamente questo drammatico problema. Dispiace, perché 8mila cittadini messinesi dovranno aspettare ancora per avere un provvedimento che possa dar loro una prospettiva, un barlume di speranza. ”.

Si registra anche l’intervento di Articolo Uno con il quale si ribadisce che già a fine novembre la Commissione di bilancio aveva chiarito che non sarebbero stati ammessi emendamenti di carattere localistico. Articolo Uno fa un appello ad un’azione comune di tutte le forze politiche non sono sulla legge ma per un piano casa e politiche abitative.

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