Proposta riforma Autorità Portuali. Garofalo e Mancuso dicono no alle riduzioni

Proposta riforma Autorità Portuali. Garofalo e Mancuso dicono no alle riduzioni

Proposta riforma Autorità Portuali. Garofalo e Mancuso dicono no alle riduzioni

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mercoledì 15 Gennaio 2014 - 15:11

Sarebbero trasformate in Distretti Logistici e avrebbero sede solo a Genova, Trieste, Venezia, Ancona, Bari, Cagliari e Palermo. Messina dovrebbe far riferimento al capoluogo siciliano. Ma in molti non ci stanno. Firmato l’accordo per il quartiere fieristico, che però dal 16 al 25 gennaio resterà chiuso per interventi sulle palme contro il punteruolo rosso

“La riforma delle Autorità Portuali è necessaria, ma riformare non può tradursi nell'eliminare enti che hanno portato sviluppo e ricchezza”. Così il deputato Vincenzo Garofalo, componente della Commissione Trasporti della Camera dei deputati, e il senatore Bruno Mancuso, entrambi del Nuovo Centrodestra, commentano l'ipotesi di riforma delle Autorità Portuali proposta dal ministro Maurizio Lupi.

Le Authority italiane sono al momento 24 e verrebbero trasformate in 7 Distretti Logistici con sede solo a Genova, Trieste, Venezia, Ancona, Bari, Cagliari e Palermo. Messina dovrebbe far riferimento al capoluogo siciliano

“Le Autorità portuali, dall'anno della loro istituzione ad oggi – dichiarano – hanno svolto un ruolo strategico, contribuito in modo determinante alla promozione di alcuni porti, intercettato nuovi flussi turistici e, di conseguenza, rappresentato un importantissimo veicolo per lo sviluppo delle città. Concordiamo con il Ministro Lupi – aggiungono – sulla necessità di un cambiamento. Ma il cambiamento vero e improcrastinabile consiste nella creazione di distretti logistici, composti da porti, ferrovie, raccordi stradali e autostradali, aree di stoccaggio e trasformazione merci, collegamenti rapidi con aeroporti, e in una immediata semplificazione burocratica senza la quale siamo condannati a restare al palo”.

Garofalo, da ex presidente dell’Autorità Portuale di Messina, ricorda la trasformazione del porto peloritano dal 1994 ad oggi. “La soppressione rappresenterebbe una gravissima svista che non permetteremo al Ministro Lupi di commettere. Grazie al lavoro svolto, le Autorità Portuali hanno garantito lavoro e offerto il loro contributo in termini di gettito fiscale. Hanno fatto crescere un comparto composto da armatori, imprese portuali, spedizionieri, agenzie marittime e creato le condizioni per il rilancio dell'intero settore. La proposta che sosterrò in Commissione trasporti – aggiunge – è di pensare, piuttosto che alla riduzione del numero delle Autorità, alla predisposizione di una rete tra queste in modo che insieme facciano sistema con uno Stato che, all'interno di questo contesto, abbia un ruolo di raccordo e di guida rispetto ad un unico programma strategico vista la posizione dell'Italia come crocevia tra i continenti”.

Garofalo e Mancuso concludono manifestando ottimismo. “Apriremo un confronto senza timori e senza pregiudizi con il ministro che, siamo certi, saprà raccogliere le migliori idee e proposte per una riforma che sia strumento di creazione di sviluppo reale e non di economia da spending review”.

Al futuro dell’Autorità Portuale di Messina, è legato anche il futuro di un’area fondamentale per la città: il quartiere fieristico. Il sindaco Accorinti ha comunicato di aver siglato il protocollo d’intesa con l’Authority per la valorizzazione della cittadella. Si tenterà la strada del bando internazionale di affidamento, ma intanto l’ente di via Vittorio Emanuele provvederà ad appaltare i lavori di mantenimento del portale e dei padiglioni storici.

Da domani, intanto, e fino a sabato 25 gennaio, il quartiere fieristico resterà chiuso al pubblico per aspersione di prodotti disinfestanti. Si procederà infatti al trattamento contro il punteruolo rosso sulle palme.

4 commenti

  1. i lupi ministro o no ….si muovono per recuperare danaro !! e noi free tibet

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  2. On. Ing. Garofalo, forse ha dimenticato che prima di Lei vi sono state altri: Commissari, Presidenti ??? – gradirei conoscere con quali concorsi/modalità sono stati assunti (prima di adesso) i vari Dipendenti ???? – Come soni composti : Comitato Portuale e Commissione Consultiva ???? tutti dipendenti/funzionari del gruppo xxxxxx (durante le discussioni che riguardano lo stesso gruppo, i rappresentanti dei xxxxx per correttezza escono e non partecipano al voto (ma quando mai) oppure rimangono e votano ??????? – per non parlare di parcheggi autorizzati, di mansioni, ecc. ecc. – Mi chiedo non ci dovrebbe essere una Autorità per Regione ??? forse, è una spartizione politica ??? – in un momento di crisi (altro che spending review) non crede che dovrebbe essere almeno in parte razionalizzato. Perché non ci parla della tela di Penelope ossia il porto di emergenza di Tremestieri ???? Lei che è Ingegnere, le chiedo ritiene che i lavori in esecuzione (ancora) in qualunque parte del mondo, sarebbero da molto tempo terminati ???

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  3. Firmato l’accordo per il rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori dei porti italiani
    Riconosce un aumento delle retribuzioni pari 105 euro
    Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno comunicato di aver raggiunto un accordo per il rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori dei porti che riguarda complessivamente circa 18mila addetti tra dipendenti dei terminal e delle Autorità Portuali. I tre sindacati, che hanno sottoscritto l’accordo con le associazioni datoriali Assoporti, Assiterminal, Assologistica e Fise, hanno precisato che «l’intesa, con decorrenza 1 gennaio 2013 – 31 dicembre 2015, riguarda sia la parte normativa sia quella economica».
    «Dal punto di vista economico – hanno spiegato Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti – il rinnovo riconosce ai lavoratori del settore un aumento delle retribuzioni pari 105 euro, parametrati al IV livello e divisi in cinque tranche, 20 euro al 1° gennaio 2014, 20 al 1° ottobre 2014, 20 al 1° gennaio 2015, 20 al 1° luglio 2015 e 25 al 1° dicembre 2015».
    Mentre i Lavoratori Marittimi da anni hanno il C.C.N.L. scaduto – grazie Ing.

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  4. Colmare si cerca di togliere pane ai messinesi per offrirlo ai palermitani.
    Palermo gestisce già i servizi pubblici, il tetro, la sanità ect..di Messina .non gestisce il porto che è al momento è uno dei più attivi in Italia, con un ottimo attivo di bilancio….. Se lo diamo a Palermo in poco tempo sarà emarginato, tagliato, ridotto a portucolo….inevitabilmente….Perché Giustamente….Palermo pensa a…..Palermo…..che gli frega di Messina….se c’è da prendere prende…e c’è tanto da prendere nell’attività del porto di Messina.

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