Dall’assunzione in mobilità alla nomina a segretario, tutti passaggi che avevano fatto discutere. Ora torna in sella solo un mese dopo la richiesta di pensionamento con l’avvallo della giunta camerale. Scontento chi chiedeva discontinuità
Non convince il provvedimento di reintegro sancito dalla giunta camerale della Camera di Commercio nei confronti del segretario generale, Enzo Musmeci. Non convincono i tempi e i modi, che gettano nuove ombre sull’azione della Camera di Commercio di Messina, finita, seppur marginalmente, nel ciclone che ha coinvolto Roberto Corona, la Confcommercio, l’Ascom finance e direttamente anche lo stesso Musmeci, interessato nell’inchiesta giudiziaria.
I fatti sono come sempre inconfutabili. La magistratura “zoomma” su Musmeci, l’assessorato regionale, proprio in relazione all’indagine, invia gli ispettori alla Camera di Commercio, mentre il non più ex segretario presenta il 22 dicembre presenta istanza di pensionamento che viene approvata solo due giorni dopo dalla giunta. A distanza di meno di un mese, e su richiesta dell’ interessato, la giunta camerale delibera, in autotutela, il reintegro nelle funzioni di dirigente e di segretario generale di Musmeci, motivandolo con una serie di argomentazioni legate alle aspettative pensionistiche del dirigente. Una decisione che, al di là degli aspetti tecnici e contributivi, ha il sapore dell’autogol e interrompe bruscamente quel segnale di discontinuità amministrativa richiesto da molti, sindacati e associazioni di categoria che operano sul territorio cittadino e provinciale.
Anche perché va ricordato che non è la prima volta (e questa testata l’ha documentato) che Musmeci è sembrato muoversi con capriole e salti mortali all’interno della Camera di Commercio (vedi correlati in basso). Il dirigente è stato assunto per mobilità all’ente camerale dopo poche settimane dalla presentazione delle dimissioni da presidente dell’ente stesso (transitando dal Conzorzio per il ripopolamento Ittico di Patti). La nomina a segretario è poi avvenuta in tempi record, a seguito di una discussa valutazione di titoli ed esami da parte di una commissione composta dagli stessi membri della giunta che fino a poco tempo prima presiedeva.
«Continuiamo a chiedere un segno di discontinuità nell’interesse dell’ente della città – segnala oggi in una nota la Fp Cgil -. Come altri soggetti l’avevamo chiesto qualche settimana fa, ma gli appelli sono evidentemente rimasti inascoltati. Pur ritenendo legittima l’aspirazione di Musmeci al reintegro al lavoro, consideriamo indispensabile che il vertice formale della Camera di Commercio valuti più attentamente l’opportunità del reintegro dello stesso nelle funzioni di Segretario Generale, fino alla definizione della vicenda giudiziaria». Anche perché non può essere dimenticato che il segretario generale della Camera di Commercio è il responsabile del procedimento per il rinnovo dei vertici della Camera stessa. Vertici che dovranno essere rinnovati entro pochi mesi, alla faccia della discontinuità.
