Ripreso il confronto dei sindacati con l'assessore Marco Falcone. Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporti, Sla Cisal, e Lata: "Positivo il percorso intrapreso sul problema del contratto di settore. Serve una seria riorganizzazione e nuove assunzioni. In campo anche il sindacato Orsa
Finalmente si apre uno spiraglio positivo per gli annosi e cronici problemi occupazionali al Consorzio Autostrade Siciliane. La questione è stata al centro della riunione che si è svolta lo scorso 16 maggio a Palermo, indetta dall’Assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone su input delle organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporti, Sla Cisal, e Lata, firmatarie del Contratto di lavoro dei dipendenti del Cas. Sul tavolo le problematiche sul Contratto collettivo di lavoro del personale, le ormai fin troppo note carenze d’organico, e le innumerevoli criticità nell’organizzazione del lavoro che si continuano a ripercuotere solo sui dipendenti.
All’incontro hanno partecipato il Dirigente Generale del Dipartimento Regionale Infrastrutture Fulvio Bellomo, il Consigliere CAS Maurizio Siragusa, il Direttore Generale del Cas Leonardo Santoro, i funzionari dell’Assessorato Infrastrutture ed il Dirigente Ugo Calleri del Dipartimento Regionale Funzione Pubblica.
Dalla riunione è emersa la volontà di affrontare e trovare soluzioni ai problemi che si trascinano ormai da troppi anni. Dalle dichiarazioni dell’Assessore Falcone e del Consigliere del Cas Siragusa è emerso il proposito della Regione di definire un Contratto di Lavoro per i Dipendenti delle Autostrade Siciliane, rimuovendo le irrazionali disposizioni riscontrate nel passato che hanno causato forti criticità ai dipendenti. E’ stata fissata una prima road-map per incardinare giuridicamente il percorso e definire uno specifico testo quale proposta da trasmettere al Presidente della Regione ed alla Giunta regionale di cui si farà carico l’Assessore alle Infrastrutture.
Le organizzazioni sindacali ribadiscono, nel manifestare l’apprezzamento del percorso di relazioni sindacali intrapreso in queste settimane con il nuovo assessore, la necessità di affrontare con la nuova governance le criticità del Consorzio lasciate in sospeso per anni, a cominciare dalla natura giuridica dell'Ente, la capacità progettuale e di determinazione della piante organiche necessarie, i percorsi di valorizzazione delle capacità professionali esistenti.
Tra l’altro è proprio di questi giorni la conferma arrivata direttamente dal Direttore Generale Leonardo Santoro della grave carenza di personale di esazione ai caselli. In una relazione inviata alla Presidente del Consiglio direttivo Alessia Trombino e anche all’assessore regionale, Santoro ha messo nero su bianco le criticità riscontrate e le proposte da attuare immediatamente per far fronte soprattutto alla gestione del personale e alle carenze di organico che si traducono per esempio in un “grave e diffuso arretrato di ferie pregresse” e in un “necessario ricorso al lavoro straordinario”. I numeri parlano chiaro: in questo momento al Cas sono 206 gli esattori in esercizio, tra full time e part time, a fronte di una pianta organica che invece prevede 417 dipendenti. Dunque mancano all’appello 211 esattori. Una cifra impressionante che impone azioni immediate.
Lo stesso Direttore generale Santoro ha indicato l’ipotesi di procedere ad un reclutamento immediato in virtù di diverse graduatorie cristallizzate nel tempo e procedure concorsuali ancora in corso. Allo stesso modo suggerisce anche il passaggio degli attuali esattori part time in full time con costi limitatissimi per l’Ente. Ma è la Regione a dover rispondere visto che ad oggi tali possibilità sono impedite dal blocco delle assunzioni imposto da circa dieci anni. Santoro scrive anche che in vista della prossima stagione estiva bisogna procedere a reclutamenti stagionali tramite agenzie interinali. Una netta presa di posizione che è stata condivisa anche dal Consiglio direttivo del Cas che dunque passa la palla alla Regione che a questo punto deve mettere in atto tutti gli interventi legislativi necessari a svincolare l’Ente dal blocco delle assunzioni.
«Nonostante le strumentali quanto inutili posizioni assunte da parte del sindacalismo autonomo che abbaia alla luna, appare chiaro che in questi anni il servizio si è potuto svolgere solo e unicamente grazie allo spirito di abnegazione del personale esattore in forza, con evidenti difficoltà e una discutibile gestione dell’ufficio personale. E’ necessario – continuano i sindacati – recuperare il tempo perduto, procedere alle assunzioni con l’avvio delle selezioni da agenzia interinale, porre fine al lavoro part time, far fronte alle ferie estive evitando un pericoloso ma inevitabile blocco del servizio, ma al tempo stesso programmare tutti gli interventi necessari, compresa la riassunzione dei 24 esattori licenziati ormai da 10 anni, per uscire dall’eterna emergenza in cui si opera da anni e che ha causato gravi problemi ai lavoratori e alla gestione del Consorzio».
Anche il sindacato Orsa fa un plauso al Direttore generale Santoro: "Finalmente una disamina lucida e tecnicamente inconfutabile delle gravi carenze di organico, dello sfruttamento smodato del lavoro straordinario e del monte ferie arretrato che i lavoratori devono assolutamente smaltire. Nella relazione di Santoro si legge la chiara intenzione di contrastare un sistema torbido, ai confini del lecito, che oltre a sbattere fuori circa 180 lavoratori precari ha costretto l’Ispettorato del Lavoro di Messina a sanzionare il Consorzio con multe pesantissime per l’utilizzo esagerato del lavoro straordinario. Solo attraverso le forti proteste degli ex stagionali esclusi si è ottenuto il recente ricorso alle agenzie interinali che ha consentito il loro parziale rientro nel ciclo produttivo per consentire lo smaltimento del monte ferie e impedire lo straordinario sistematico". Il sindacato condivide la rivendicazione di Santoro di un intervento legislativo della Regione volto a svincolare il Cas dal blocco delle assunzioni vigente per la Regione Siciliana e propone le assunzioni definitive attraverso le graduatorie “cristallizzate” relative a precedenti procedure concorsuali, oggi esistono le condizioni per coprire le carenze attraverso l’assunzione definitiva degli ex precari inseriti nelle graduatorie, invece si costringe il CAS a ricorrere al lavoro somministrato che oltre ad autorizzare una forma di caporalato moderno è fonte di sperpero di denaro pubblico che finisce nelle casse private delle agenzie interinali, quando potrebbe garantire un salario dignitoso per decine di famiglie. La palla adesso passa alla politica, all’assessore Falcone in particolare, che deve prendere atto dell’assurdità del blocco delle assunzioni per un ente che non si sostiene con sovvenzioni pubbliche, è dovere del Governo Regionale tagliare i ponti col passato e instradare il CAS verso la legalità, l’efficienza e l’equità, non si può più consentire che un dipendente stabilizzato percepisca lo stipendio triplicato mentre tre precari restano disoccupati". L’Orsa ha chiesto un incontro con l’assessorato competente che ha già incontrato gli altri sindacati: "assecondando la pretesa di tavoli separati con il sindacato di Base vista la diversità di obiettivi la separazione dei tavoli sta bene anche all’ORSA che resta in attesa di urgente convocazione da parte dell’Assessore Falcone, in caso contrario i precari esclusi torneranno a mobilitarsi e ad alzare il livello del conflitto fino a ottenere il fattivo intervento della politica regionale che manca da troppo tempo".