Il consigliere comunale chiede chiarezza sul reale valore della società. E se Sciotto non vuole vendere propone un'altra soluzione
L’obiettivo è quello di trovare una soluzione per il futuro del Messina. “L’affidamento pluriennale degli stadi è l’unica speranza per lo sviluppo di un’azienda calcistica con obiettivi ambiziosi ma tempi amministrativi e sportivi non coincidono” . Ad affermarlo il consigliere comunale Massimo Rizzo, contrariato anche per la rapidità con cui è stata chiusa la trattativa con Arena.
“Vero è che il Messina è una società di diritto privato che può gestire come meglio crede ma probabilmente si è dimenticato che è anche lo strumento attraverso il quale una intera comunità veicola la propria passione. Altri valori, e lo dico da avvocato che conosce anche le regole del diritto sportivo, che incidono sulla valutazione degli asset societari, dovrebbero eventualmente essere affidati alla valutazione tecnica di un advisor e non alla libera discrezionalità di chi magari, attraverso un’ipervalutazione commerciale, malcela la reale intenzione di non voler cedere la proprietà”.
E se Sciotto non vuole vendere, Rizzo si appella “alle due società calcistiche (Città di Messina e Camaro) che in questi anni hanno operato con passione e managerialità, rispettando gli obiettivi sportivi e societari che si erano dati e dimostrando di saper programmare con competenza. Superate eventuali divisioni, anche i legittimi interessi di ciascuna società e posate la prima pietra del rilancio del calcio a Messina. Il mio appello è esteso a tutta la comunità (sportivi, imprenditori, commercianti) che col proprio contributo, anche minimo, può dare slancio a questa idea”.
Al di la dei cavilli burocratici fateci capire qual’è veramente l’idea! Perchè non abbiamo capito nulla! Quale sarebbe questa idea?