Roccalumera, il "caso" della bandiera blu negata e l'esempio virtuoso di S. Teresa

Roccalumera, il “caso” della bandiera blu negata e l’esempio virtuoso di S. Teresa

Carmelo Caspanello

Roccalumera, il “caso” della bandiera blu negata e l’esempio virtuoso di S. Teresa

martedì 07 Maggio 2019 - 09:55

I consiglieri di minoranza: "A Roccalumera ovvia conseguenza dell'assenza di servizi"

ROCCALUMERA – La bandiera blu “negata” è diventata un caso politico. Il riconoscimento della Fee, la Foundation for Environmental Education, organizzazione non-governativa e no-profit con sede in Danimarca, è andato per il terzo anno consecutivo alla vicina S. Teresa di Riva, ma non a Roccalumera, che ne aveva fatto istanza.

“E’ questa l’ovvia conseguenza – sostengono i consiglieri di minoranza Rita Corrini, Tiziana Maggio, Ivan Crementi e Antonino Scarci – di una carenza di servizi. Serve una programmazione dell’offerta turistica utile anche al rilancio economico”. Gli esponenti dell’opposizione si dicono “increduli, al pari dell’assessore Elio Cisca, ma con motivazioni diverse”.

NON BASTA SOLO UNA BELLA SPIAGGIA – Roccalumera ha una bella spiaggia ed ha risolto da un paio di anni a questa parte i gravi problemi legati ai fiumi di liquami sull’arenile. Ma questo non basta per ottenere l’agognata bandiera, alla quale più volte gli attuali amministratori hanno detto di ambire nel corso della campagna elettorale dello scorso anno.

S. TERESA, L’ESEMPIO CHE I CENTRI VICINIORI VOGLIONO EMULARE – Fino a qualche anno addietro, quattro per l’esattezza, da queste parti nessuno parlava di bandiera blu. A stimolare l’intero comprensorio, e ciò non può che essere positivo, è stato il riconoscimento ottenuto per la prima volta tre anni fa dal Comune di S. Teresa di Riva che adesso i centri limitrofi vogliono emulare. Un risultato preparato nell’arco di un biennio dall’ex sindaco Cateno De Luca e dal suo esecutivo, che si fonda su una serie di servizi che hanno portato quest’anno S. Teresa ad ottenere anche la bandiera Lilla. Cioè di un centro in grado di accogliere anche i vacanzieri disabili. S. Teresa ha anche qualche problema per l’assenza di una rete fognaria degna di questo nome, ma si è adoperata ad attrezzarsi con una serie di servizi per la fruizione dell’arenile diventando un esempio.

La spiaggia viene pulita con regolarità, le docce sono di ultima generazione e funzionano, l’accesso all’arenile è garantito anche ai disabili, vi sono le isole ecologiche ed è finita l’era degli ombrelloni selvaggi lasciati giorno e notte piantati in riva al mare. Prwtica questa che resiste altrove.

“L’assessore Cisca – spiegano i consiglieri di minoranza roccalumeresi – ha affermato che Roccalumera è stata esclusa da tale riconoscimento perché, forse, non è stata presentata la documentazione al top a causa delle elezioni che ci sono state lo scorso anno. Come dire, l’importante è vincere ad ogni costo le elezioni infischiandosene del proprio paese e del relativo sviluppo turistico-ambientale che passa anche tramite una campagna promozionale e di riconoscimento legata alla bandiera blu: alla faccia dell’amore per il proprio paese.

“DALLE DOCCE… AGLI OMBRELLONI SELVAGGI LASCIATI IN SPIAGGIA ANCHE LA NOTTE” Chiediamoci, invece – sottolinea il capogruppo Rita Corrini – se Roccalumera è veramente un paese con i servizi più efficienti della riviera jonica, rispondendo ad alcune domande semplici ed immediate: le docce sull’arenile sono all’avanguardia? Ci sono servizi igienici e spogliatoi pubblici? Ci sono le scivole praticabili anche dai disabili? I muretti del lungomare sono fatiscenti o, in alcuni casi, addirittura pericolosi con ferri sporgenti? Il servizio di pulizia della spiaggia è fornito con regolarità ed efficienza per l’intera stagione balneare? Esiste un servizio di balneazione e salvataggio? Gli ombrelloni vengono ritirati tutte le sere? Rispondete e giudicate voi stessi. Roccalumera, dunque, offre ciò che serve per accogliere i turisti? L’Amministrazione comunale è veramente convinta che la colpa del mancato riconoscimento della bandiera blu sia da addebitare alla presentazione di una documentazione non proprio al top?”.

Il gruppo di opposizione di Roccalumera ha invitato gli amministratori “a guardare la realtà la realtà e rendersi conto che a Roccalumera per accogliere i turisti manca dall’acqua fino al sale. Ttranne il sale di mare che la natura ci ha donato. Le attuali condizioni del nostro territorio, purtroppo, non favoriscono un’ottima accoglienza a turisti e forestieri, non offrono servizi adeguati e un’appropriata pulizia e cura dell’ambiente. Per non parlare della qualità ambientale e della gestione sostenibile del territorio che passa anche attraverso una efficiente gestione dei rifiuti, la regolamentazione del traffico veicolare, la sicurezza ed i servizi in spiaggia, tutti criteri da cui Roccalumera è ben lontana.

Affinché la svolta e ottenere la certificazione di qualità ambientale delle località turistiche balneari è necessario che l’amministrazione faccia delle scelte politiche ponendo la giusta attenzione e la necessaria cura per l’ambiente.

La bandiera blu – sostengono i consiglieri di minoranza – è un obiettivo importante da raggiungere per un territorio che si trova sulla costa e che possiede una bellezza naturale invidiabile: è importante, però, come più volte hanno ribadito i consiglieri di minoranza, costruire un percorso serio di svolta turistico-ambientale e non solo una formale e sterile bandiera da sfoggiare come propaganda politica. La minoranza è disponibile a contribuire e collaborare per una seria e costruttiva programmazione dello sviluppo turistico ed economico di Roccalumera: non più slogan e propaganda elettorale ma atti e fatti concreti”.

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