Servizi sociali, i sindacati ritrovano l’unità e chiamano in causa il prefetto

Servizi sociali, i sindacati ritrovano l’unità e chiamano in causa il prefetto

Servizi sociali, i sindacati ritrovano l’unità e chiamano in causa il prefetto

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sabato 23 Giugno 2012 - 07:06

I segretari di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, si uniscono intorno alla causa servizi sociali ed invocano nuovamente l’intervento del rappresentante del governo. “Si individuino le responsabilità e si pensi ai lavoratori”

Le ruggini sindacali emerse durante l’ultimo incontro, richiesto dalla Fp Cgil, sulla questione servizi sociali, cui hanno preso parte le altre organizzazioni, Cisl Fp e Uil Fpl, e l’assessore Dario Caroniti, (assente invece la cooperativa Nuova Presenza), sembrano lasciate alle spalle. In quell’occasione (vedi correlato) il contrasto tra Cisl e Uil da un lato e Cgil dall’altro, rispetto alle eventuali forme di protesta da intraprendere per il mancato pagamento dei lavoratori, è apparso evidente. Mentre la segretaria della Fp Cgil Clara Crocè ha indicato il 30 giugno come data ultima per “liquidare” gli stipendi ed evitare così il blocco di alcuni servizi, i segretari Emanuele (Cisl Fp) e Calapai (Uil Fpl), hanno invece mostrato di volere seguire la linea delle mediazione.

Differenza di vedute che sembra però sia da considerare storia vecchia, visto il nuovo comunicato che in calce porta la firma di tutti e tre i segretari. Nella nota le sigle sindacali informano di avere inviato una nota al prefetto Alecci chiedendo la convocazione di tutte le parti in causa: sindaco , assessore alla famiglia, presidenti e associazioni delle Cooperative, al fine di definire un percorso che possa garantire lo stipendio ai lavoratori e migliori servizi all’utenza. “Esprimiamo forti preoccupazioni in merito alla gestione dei servizi sociali da Parte del Comune di Messina – dichiarano Crocè Emanuele e Calapai- la discontinuità della liquidazione delle fatture alle cooperative, provoca il mancato pagamento degli stipendi ai lavoratori delle cooperative, i quali sono costretti periodicamente a protestare per ottenere il diritto allo stipendio”.

Sempre secondo quanto affermato dai segretari sindacali, tale situazione ha ridotto alla disperazione i dipendenti “i quali sono costretti a ricorrere a prestiti personali, a scoperture bancarie e a rivolgersi alla mensa dei poveri. I presidenti delle cooperative – aggiungono – non sono i grado di anticipare provvedere al pagamento degli stipendi, in quanto il Comune non provveduto alla liquidazione di tutte le fatture. A ciò si unisce l’assenza delle rimesse da parte del Comune, che spinge le cooperative a dover anticipare le somme per il pagamento dei contributi previdenziali, ai fini dell’ottenimento del DURC”.

Una labirinto di responsabilità in cui, per definizione, è difficile, se non impossibile, riuscire ad individuare l’uscita, ciò anche a causa di quelli che i sindacati definiscono incontri poco fruttuosi con l’amministrazione comunale, e nello specifico con l’assessore Caroniti, “durante i quali, lo stesso si limita ad elencare clausole contrattuali, pareri legali e chiede ai lavoratori di presentare direttamente degli esposti”. Per i sindacati, insomma, la politica continua a mettere in campo la solita politica dello scaricabarile. E stavolta, cosa inaspettata, sembrano tutti essere d’accordo. Almeno fino a nuovo incontro. (ELENA DE PASQUALE)

Un commento

  1. io sono un lavoratore ex futura oggi lavoro per conto della nuova presenza dico solo fino a quando c’e’ il clientelismo non si risolvera’ mai nulla se funzionasse veramente la magistratura si risolverebbe un po di cosa in questa citta’ puttroppo vedo sempre piu’ morire la mia bellissima citta’

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