Russo: "Croce è ineleggibile come consigliere comunale"

Russo: “Croce è ineleggibile come consigliere comunale”

Redazione

Russo: “Croce è ineleggibile come consigliere comunale”

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domenica 07 Gennaio 2024 - 12:16

L'esponente del Pd: "Il suo ruolo apicale incompatibile con quello a Palazzo Zanca. E faccia un passo indietro per onorare l'esito elettorale"

MESSINA – “Maurizio Croce è ineleggibile o incompatibile come consigliere comunale”. A proporre la delibera è il presidente del Consiglio, Nello Pergolizzi. Una contestazione che sarà discussa nell’aula consiliare di Palazzo Zanca lunedì 8 gennaio. Pergolizzi, nella proposta di deliberazione, che ha avuto il via libera della dirigente agli Affari generali Laura Strano, si basa sull’incarico di Croce. Un incarico come “soggetto attuatore” per la realizzazione degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico nella Regione siciliana, frutto di un decreto del presidente. Ad attendere l’esito della contestazione sono sia Alessandro Russo, del Partito democratico (candidato un anno e mezzo fa con la lista De Domenico sindaco), sia Sebastiano Tamà, di Forza Italia. In caso di decadenza, sarebbe uno di loro a subentrare.

Proprio sul caso Croce interviene l’ex consigliere comunale Russo in una lunga nota su Facebook. Eccola di seguito. Ovviamente siamo pronti, come sempre, ad accogliere l’opinione differente dello stesso Croce.

Russo: “Opportuno un passo indietro di Croce per onorare l’esito delle urne”

Scrive Russo: “A partire da lunedì 8 il Consiglio comunale discuterà la delibera di contestazione di decadenza del consigliere Maurizio Croce. Negli scorsi mesi si è fatto un gran parlare, sulla stampa e sui social, di ipotesi varie: dimissioni, incompatibilità, assenteismo e chi più ne ha, più ne metta. Ho avuto modo in queste ore di leggere la delibera che andrà in discussione tra un giorno e sarei ipocrita se non ammettessi un evidente interesse alla sua approvazione. Il perché è presto detto: dal momento della presentazione di questa delibera si riconosce in me un diritto fondamentale di natura costituzionale a subentrare in caso di decadenza di Croce. Non è dubbio, infatti, che dalla decadenza di Croce — a seguito delle chiarissime motivazioni della sentenza del Tar di Catania sul ricorso da me proposto nello scorso ottobre 2022 — deriva il mio diritto soggettivo a subentrare in sua surroga”.

E continua: “Il Consiglio comunale è chiamato a votare in piena libertà e autonomia, attento a dover essere scevro da condizionamenti politici e di partito: non è una delibera politica, come potrebbe essere una qualunque scelta amministrativa di tutti i giorni. È una delibera che attiene alla legittimità stessa della composizione dell’organo consiliare stesso. Un atto di garanzia del processo democratico e come tale dovrebbe essere valutata alla luce delle sole ragioni normative che la motivano, così come proposte nel testo e come vagliate dal parere di legittimità del segretario generale del Comune, massimo organo di garanzia dell’aula e del Comune stesso”.

Precisa l’ex consigliere: “Non è questa la sede per addentrarmi in valutazioni politiche, che pure si possono e debbono fare, laddove a solo titolo di esempio si consideri che il seggio assegnato al candidato sindaco “miglior perdente” è un seggio che viene riconosciuto non come concessione gratuita o un regalo di cui disporre a proprio piacimento, bensì per onorare l’esito delle urne. E quindi la rappresentanza democratica della minoranza d’aula. Circostanze questa che non si sposa bene con il 99% di assenze ai lavori d’aula dal primo giorno di insediamento”.

E ancora: “Ripeto: non è questa la sede delle valutazioni politiche. Preferirei oggi affidarmi al senso di rispetto delle istituzioni e del voto democratico di chi è coinvolto direttamente nella vicenda affinché si accenda la scintilla che faccia comprendere come è impossibile e inopportuno occupare ancora in questi termini le istituzioni e gli incarichi pubblici. E come è opportuno invece fare uno spontaneo passo indietro di dignità e di rispetto nei confronti della città”.

“La delibera è chiara: c’è un’evidentissima causa di ineleggibilità”

Aggiunge Russo: “È tuttavia la sede per richiamare al senso di responsabilità il Consiglio comunale e i suoi componenti in questa votazione delicata: non lo spirito di coalizione, non lo spirito di parte, non lo spirito di partito, non l’amicizia o la vicinanza devono essere valutate in questo voto. Ma la legittimità della composizione dell’organo. Una votazione che esula da ogni ragionamento politico: la delibera è chiara e a mio parere completamente in linea con le norme vigenti, indica un’evidentissima causa di ineleggibilità sopravvenuta in capo a Maurizio Croce. Il Consiglio è chiamato a discutere e decidere solo su questo, non sulle vicinanze o sulle appartenenze”.

Sottolinea l’esponente del Pd: “Il Consiglio è chiamato a dire se, come scritto nella delibera, Croce, soggetto attuatore per il dissesto idrogeologico, nomina di vertice dell’amministrazione dello Stato, sia o meno ineleggibile. Del resto è intuitivo che la carica di soggetto attuatore per il dissesto idrogeologico, e dunque la natura di amministrazione straordinaria statale della funzione, implica l’esercizio di poteri derogatori e speciali, rispetto all’assetto ordinario delle competenze. Basti pensare alla materia degli appalti.

Sostiene Russo: “È proprio l’ampiezza e la natura derogatoria del potere esercitato che deve porsi come parametro di riferimento per valutare la condizione di ineleggibilità. Trattandosi di un potere molto più penetrante e incisivo di quello attribuito persino a un direttore generale di un amministrazione statale. In sostanza, è la natura del potere e non la mera classificazione nominalistica della funzione, che permette di cogliere la ratio delle ipotesi di ineleggibilità o incompatibilità”.

“Nessuna pressione, il Consiglio voti in assoluta coscienza”

Ed ecco le conclusioni: “Nient’altro più che questo. Non valgono gli inviti, gli appelli, le pressioni, le minacce più o meno velate di conseguenze che pure sembrerebbero sentirsi agitare in questi giorni. Il Consiglio deve votare in assoluta coscienza e obiettivamente valutando. È del tutto evidente che non scaglio minacce o anatemi: sono sereno sull’esito del voto e qualunque esso sia lo rispetterò. Sarebbe pericoloso e irrituale esercitare simili pressioni, che rientrerebbero direttamente nei confini della giustizia penale”.

Annuncia infine l’ex consigliere: “Questa serenità, tuttavia, non mi esime dal ricordare che, partendo dall’esito della votazione, difenderò fino allo stremo e senza alcun tentennamento e in tutte le sedi il mio diritto costituzionale all’elettorato passivo, e quindi alla surroga in Consiglio comunale per come è stato fatto insorgere dalla presentazione della delibera di contestazione a Croce. Un percorso di difesa del mio diritto che forse non sarebbe breve o facile ma che, certo della correttezza formale e normativa della delibera presentata, percorrerei in tutte le sedi e con tutte le misure previste dall’ordinamento a tutela dei miei diritti”.

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2 commenti

  1. Ho finalmente scoperto il lavoro che fa Russo: amanuense ricopiatore delle note scritte dall’avvocato! Senza arte.

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  2. Senza entrare nel merito di una questione che avrà pure la sua valenza ma che molti non hanno dato peso sia per la lunghezza degli articoli sia perché si è stufi di queste continue scaramucce che sono lo specchio della politica cittadina, viene però spontaneo chiedersi cosa avrebbe fatto l’ex consigliere se non era il primo dei non eletti. Appare sin troppo evidente il conflitto di interessi.

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