S. Filippo del Mela, l’arte invade il territorio. Inaugurato il “Borgo informale”

S. Filippo del Mela, l’arte invade il territorio. Inaugurato il “Borgo informale”

Salvatore Di Trapani

S. Filippo del Mela, l’arte invade il territorio. Inaugurato il “Borgo informale”

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lunedì 03 Giugno 2019 - 16:38

Una vera e propria “esplosione artistica” ha invaso il Borgo dell’Addolorata, a San Filippo del Mela. Ieri l’inaugurazione dell’iniziativa lanciata da tre artisti di talento.

San Filippo del Mela abbraccia l’arte e lancia l’iniziativa “Borgo informale”. Ieri l’inaugurazione del progetto, che ha visto la partecipazione dell’artista “informale” Matteo Dragà, curatore del progetto sotto la supervisione dell’architetto Andrea Cristelli.

Matteo Dragà è stato quindi coadiuvato dagli artisti Carmelo Caracozzo, originario di Capo d’Orlando ed esperto nell’arte figurativa, e dallo “street artist” Cesar De Agostini. Obiettivo principale dei tre giovani artisti non solo l’abbellimento del territorio ma, soprattutto, spingere il territorio verso un risveglio culturale e la scoperta di un nuovo mezzo di crescita.

Il progetto ha interessato il Borgo dell’Addolorata, più nello specifico la scalinata situata presso Vicolo Palermo. Volti e immagini hanno fatto la loro comparsa, convincendo i tanti visitatori accorsi. Il “Borgo informale” è stato promosso a costo zero per il comune, godendo anche della collaborazione dell’associazione culturale “Galleria ProCittà” di Barcellona Pozzo di Gotto.

Abbiamo voluto unire tre diversi stili –spiega Matteo Dragà- siamo stati quindi in grado di fondere insieme arte informale, street art e arte figurativa. Il nostro obiettivo principale è di avviare un vero e proprio percorso di iniziative legate all’arte e alla cultura. Tra i volti che abbiamo realizzato c’è anche il volto di un giovane migrante, ma il messaggio che desideriamo far passare non è politico bensì di accettazione e inclusione. Il termine migranti però si sposa anche con i tanti filippesi che hanno abbandonato il proprio paese per i più svariati motivi, come il lavoro ad esempio. Ci siamo rivolti anche a loro perché spesso, nonostante la lontananza, l’amore per il proprio paese d’origine resta sempre vivo nel cuore. Il progetto –ha aggiunto- ha ricevuto il supporto dell’amministrazione, che ha accolto con piacere la nostra proposta. Certamente non può essere un murale a rilanciare il territorio, tuttavia abbiamo potuto osservare una certa attenzione nei confronti del comune da parte di tante persone, come architetti o semplici visitatori. E’ un inizio”.

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