Laboratorio di studio e di ricerca all'Istituto comprensivo attraverso le opere del pià grande difensore delo nostro dialetto: Ignazio Buttitta"

S. TERESA – Studenti alla scoperta del dialetto e del più grande difensore della lingua siciliana, Ignazio Buttitta. Dalle sue opere emerge quanto forte sia il legame tra un popolo e la sua terra proprio attraverso la sua lingua. Il tema è stato argomento di studio e riflessione nel corso del laboratorio “Ignazio Buttitta: progetto di lingua e cultura siciliana” che ha visto protagonisti gli allievi della scuola secondaria di primo grado “Lionello Petri” dell’Istituto comprensivo di S. Teresa di Riva.

Un recital, nei giorni scorsi, ha sintetizzato il lavoro svolto, le attività laboratoriali, parte integrante di una serie di eventi finalizzati a valorizzare lo studio della lingua siciliana. Parliamo di attività organizzate dalla dirigente Enza Interdonato con la finalità di far promuovere la riflessione sulla cultura, le tradizioni e l’identità linguistica della Sicilia, avvalendosi delle opere e della vita di Ignazio Buttitta.

Referenti del progetto le docenti di Lettere Giovanna Presto e Maria Rita Tomasi, che hanno coinvolto alcuni alunni delle classi prime e seconde nella ricerca di detti popolari in vernacolo tramandati nel proprio territorio e nell’approfondimento dei contenuti sociali e morali della poesia siciliana. Ma gli alunni partecipanti hanno soprattutto conosciuto attraverso le poesie il più famoso autore siciliano della poesia dialettale: Ignazio Buttitta.

Ha introdotto la performance degli alunni il professore Antonino Palella, coordinatore delle attività laboratoriali della Scuola secondaria “Petri”, sottolineando come i ragazzi hanno scelto di avvalersi solo di un accompagnamento musicale interpretato dagli stessi alunni, rinunciando all’uso di altri mezzi scenografici o tecnologici. Ciò per portare al centro della scena la forza comunicativa della parola in lingua siciliana.

Il Siciliano, lingua madre “riconosciuta” dall’Unesco

Sono state le stesse alunne che hanno curato la presentazione dell’evento, a spiegare al pubblico di docenti, genitori e alunni come l’Unesco riconosca al Siciliano lo status di lingua madre, sottolineando tra l’altro che il Siciliano non è una lingua che deriva dall’Italiano, ma direttamente dal Latino volgare ed è la prima lingua letteraria italiana.

La performance degli alunni ha visto alternarsi momenti di riflessione, con i versi struggenti ed evocativi di Buttitta tratti dalle liriche più famose come “Lingua e dialettu”, “A’ famigghia”, “Non mi lassari sulu”, a momenti giocosi in cui gli alunni hanno citato un proverbio in dialetto relativo alla loro stagione di nascita rimarcando lo stretto rapporto tra saggezza popolare e mondo naturale. Tutti gli interventi sono stati accompagnati dalle note della musica tradizionale siciliana.

Alla fine dell’evento è emerso come gli alunni abbiano preso parte con interesse al laboratorio, per loro una scoperta della nostra lingua d’origine e del più grande difensore della lingua siciliana, Ignazio Buttitta, il quale indica quanto forte sia il legame tra un popolo, la sua terra e la sua lingua.

Un ulteriore momento dedicato al grande poeta siciliano e alla tutela del patrimonio linguistico della nostra Isola è previsto il 12 marzo presso la Scuola Secondaria di I Grado Gussio di Sant’Alessio Siculo con la realizzazione di un seminario in collaborazione con Adset ( Associazione dirigenti scolastici e territorio), presieduta dal professore Angelo Miceli e con un approfondimento a cura della professoressa Pina D’Alatri che terrà una lezione-studio sul tema, aperta a docenti e alunni. Il percorso tematico si concluderà con una rappresentazione teatrale al termine dell’anno scolastico che vedrà coinvolti alunni e adulti.