Abbandonati sul lungomare materassi, mobili, suppellettili e secchi di plastica. I residenti indignati: "Le regole esistono e vanno osservate". Ecco come disfarsi dei rifiuti ingombranti
Le regole esistono, ma c’è chi non le osserva. Così angoli di S. Teresa di Riva vengono spesso trasformati in indecorosi quadretti in barba ai più elementari principi di civiltà e di rispetto ambientale. Viene abbandonato di tutto: materassi, mobili, suppellettili, secchi di plastica. La lista potrebbe essere molto più lunga. Sono i rifiuti ingombranti depositati accanto ai cassonetti, anche in pieno centro. Uno degli ultimi episodi, ma è solo la punta dell’iceberg (a causa di pochi, va sottolineato, che non rispettano le regole), ha reso indecoroso un angolo del lungomare, nelle adiacenze di Piazza Bianca.
L’indignazione di numerosi cittadini, anche attraverso i social network, si è levata alta. “Le regole esistono ma qualche incivile non le osserva”, sbottano i residenti. E sono gli stessi cittadini a ricordare su facebook che esiste un avviso del Comune su come disfarsi dei rifiuti ingombranti, senza peraltro spendere un solo centesimo.
E’ possibile depositare i beni ingombranti accanto ai cassonetti nella giornata di venerdì. Viene anche indicato l’orario: da mezzogiorno alle 14. In alternativa i rifiuti ingombrati possono essere portati al centro comunale di raccolta che sorge a Calcare (frazione del limitrofo Comune di Furci Siculo) dal lunedì al sabato, dalle 6 alle 19. E, va specificato, non comporta alcun esborso per l’utente. C’è infine la possibilità di concordare il ritiro a domicilio, telefonando al Comune. “Ma evidentemente – è il coro unanime dei santateresini – c’è chi se ne infischia e contro ogni regola deturpa l’ambiente e il decoro urbano”.
L’appello dei residenti indignati è stato raccolto dal presidente del Consiglio, Danilo lo Giudice, il quale si è attivato per far rimuovere i rifiuti nel volgere di poche ore, postando poi le foto dell’area bonificata sui social. “Ma questi gesti – chiosa Lo Giudice – sono inqualificabili e da stigmatizzare. Non sono tollerabili in un paese che si definisce civile”.
Carmelo Caspanello
