Salta l’incontro con Crocetta, i lavoratori Aicon passano alla protesta

Salta l’incontro con Crocetta, i lavoratori Aicon passano alla protesta

Francesca Stornante

Salta l’incontro con Crocetta, i lavoratori Aicon passano alla protesta

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lunedì 11 Febbraio 2013 - 10:21

Giovedì a Palermo gli operai ormai licenziati dovevano incontrare il Governatore per discutere del futuro viste anche le recenti notizie che vorrebbero un acquirente pronto a rilevare l’attività. Rinviato il vertice, giovedì mattina corteo di protesta in città.

In corteo per le vie della città contro il silenzio delle istituzioni, contro quel muro di gomma che si stanno trovando davanti nonostante la voglia di lottare, in corteo per svegliare ancora una volta la città che pare non essere troppo interessata all’ennesimo dramma occupazionale. I lavoratori dell’Aicon Yachts si preparano alla mobilitazione. Giovedì sfileranno dal viale San Martino fino in Prefettura, ancora una volta uniti per credere ancora in un futuro che vada oltre gli ammortizzatori sociali. Per loro la cassa integrazione è scaduta lo scorso 31 gennaio, in questo momento sono in mobilità mentre l’Aicon, che produceva yacht di lusso e fino a qualche anno fa aveva un fatturato annuo milionario, è in fallimento. I lavoratori erano riusciti a strappare al Presidente della Regione Crocetta la promessa di un incontro che era stato fissato per lo scorso giovedì. Volevano continuare a cercare il supporto della Regione in un momento così delicato della loro vertenza e soprattutto alla luce di un potenziale acquirente che sarebbe interessato a rilevare gli stabilimenti e far ripartire la produzione. L’incontro palermitano però è saltato. Loro passano alle maniere forti e scendono in strada a protestare con lo slogan “Diritto al lavoro ed al futuro non si licenziano”.

“Un rinvio che non ci piace per nulla, in una vicenda, quella Aicon, surreale: ci sono 324 lavoratori licenziati in massa il 30 gennaio, c’è l’interesse di un acquirente ma mancano governi ed istituzioni”, ha dichiarato Vincenzo Capomolla di USB Unione Sindacale di Base. “Francamente si ha l’impressione di essere davanti ad un muro di gomma di governi ed istituzioni, al di là della vicenda Aicon, tutte le crisi finiscono sistematicamente con i licenziamenti, non c’è un piano occupazionale per il futuro di questo territorio, un tavolo, una politica, i lavoratori vengono licenziati ed abbandonati con i pochi soldi un assegno di mobilità. Il privato non ce la fa, il pubblico chiude uffici e servizi: che futuro è questo?” chiede il sindacalista.

Per questo hanno scelto di trascorrere il giorno di San Valentino a manifestare per le strade della città e chiedere ancora una volta risposte ed interventi concreti a governi ed istituzioni. “Non ci stupiremmo se già in corteo cominciassero ad aggregarsi anche altri lavoratori delle troppe crisi di questa città” continua Capomolla.

L’appuntamento è per giovedì 14 sul viale San Martino, angolo via Santa Cecilia, a partire dalle 10.30. Per l’Aicon e per i troppi che soffrono per le troppe vertenze occupazionali. (Francesca Stornante)

3 commenti

  1. I politici sono i camerieri delle banche. Quelli locali non contano poi un c…E’ illusorio pensare che i balletti ,gli incontri i tavoli, i sindacati,il prefetto, CROCETTA- MANDRAKE possono oggi fare qualcosa di concreto. I MERCATI sappiamo purtroppo dominano il mondo e le vite degli uomini. …anche per questo e’ folle rinunciare alla realizzazione dell’ECOPONTE. DI MESSINA….6 miliardi di euro su un opera attrae l’interesse dei mercati e scatena se vogliamo gli “appetiti” dei mercati . La scommessa e’ quella di governare e convogliare le risorse che arriverebbero, per favorire finalmente unio sviluppo virtuoso di PROGRESSO E DI LAVORO. Paradosaale che le forze che dovrebbero sostenere le istanze del progresso e del lavoro si perdono in chiacchiere inconcludenti e rivendicazioni sempre più “disattese” preannunciando il loro fallimento tanto da indurre GRILLO a chiederne l’abolizione. L’ ecoponte ad impatto ambientale positivo resta l’unica opportunità attorno al quale progettare un piano industriale di rilancio produttivo capace di creare ricchezza da distribuire. Il resto e’ chimera e sogno autoreferenziale perché il mondo e’ CAMBIATO.

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  2. gent. sig pgiuttari invece di riempirci di menate sulla super cazzola dell’ecoponte con lo scappellamento a destra che attira i mercati di sinistra rubando al centro saltando di sopra facendo finta di niente e prendendo per i fondelli chi legge, partecipi anche lei al corteo insieme a chi si è visto recapitare un licenziamento dopo anni di lavoro solo perchè un’azienda quotata in borsa ha fatto un buco di circa 140 milioni di euro senza che nessuno si sia mai accorto di nulla edha lasciato a casa 350 famiglie nell’indifferenza totale…….altro che vertenza triscele!!

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  3. ..caro casamiro ..vede Si ha il sospetto che Lei a furia di partecipare ai cortei tanto affollati da non rendersi conto del tragitto che sta percorrendo e del burrone verso il quale e’ inevitabilmente avviato.
    Sarebbe auspicabile un “pastore”consapevole e diligente…altrimenti si fermi , salga su un ripiano più
    elevato,”amico mio” non faccia lo spiritoso da raccatto , si eserciti nell’analisi , elabori un pensiero, non si limiti a invettive , giudizi sommari e lamentele sfruttando demagogicamente la disperazione dei licenziati, nei confronti dei quali Lei non farà altro che ” partecipare al corteo” …da cortigiano …del nulla inconcludente.

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