Alla (ri)scoperta dell'anarchico Gaetano Bresci

Alla (ri)scoperta dell’anarchico Gaetano Bresci

Alla (ri)scoperta dell’anarchico Gaetano Bresci

lunedì 06 Giugno 2011 - 01:42

Un estratto della prefazione di Ascanio Celestini in esclusiva per Tempostretto.it

La storia di Gaetano Bresci rivive per la prima volta in GAETANO BRESCI. Tessitore, anarchico e uccisore di Re (a cura di Massimo Ortalli con prefazione di Ascanio Celestini), un libro coraggioso, edito da Nova Delphi (pp. 160; €10) che vuole fare luce su una storia nota a tutti… ma conosciuta da pochi.

Gaetano Bresci fu l’anarchico che uccise a Monza, la sera del 29 luglio 1900, re Umberto I di Savoia sparandogli tre colpi di pistola. Il sovrano stava rientrando in carrozza dopo una premiazione in una società sportiva e l’assassinio avvenne sotto gli occhi della popolazione festante che salutava il monarca. Ma chi era Gaetano Bresci? Emigrato tempo prima a Paterson, sobborgo di New York, l’anarchico era rientrato appositamente dagli Stati Uniti con lo scopo di uccidere Umberto. Intendeva così vendicare la strage avvenuta a Milano nel 1898, quando l’esercito, al comando del generale Bava Beccaris, aveva fatto fuoco sulla folla inerme: il popolo, affamato in seguito all’aumento del costo della farina, era insorto dando assalto ai forni e Umberto I non aveva esitato ad autorizzare l’impiego dei cannoni provocando oltre cento vittime tra i manifestanti. Il processo nei confronti del regicida fu istruito rapidamente e, pur essendo la sentenza già scontata, l’imputato tenne un contegno distaccato, senza mostrare né pentimento né spavalderia. Bresci morì in carcere il 22 maggio 1901 “suicidato” da ignoti con un lenzuolo.

La casa editrice Nova Delphi vuole “dedicare questo libro alla sua memoria, a 110 anni esatti dalla morte”.

Un estratto dalla prefazione firmata dal maggiore esponente del teatro di narrazione italiano, Ascanio Celestini in esclusiva per Tempostretto.it:

"Non so quanto uno storico potrebbe ritenere che questi miei appunti possano essere di supporto ad una teoria seria, ma mi piace pensare che Bresci abbia voluto dare il suo contributo ad una lunga rivoluzione sognata dai ragazzini e tradita dai vecchi. E l'abbia fatto con una curiosa leggerezza che è anarchica e giovanile allo stesso tempo, l'unico slancio che può spingere un tessitore toscano a tornarsene dal New Jersey con una pistola e una macchinetta fotografica non per immortalare il re, ma per vederlo morto."

Massimo Ortalli, editorialista e saggista. Da tempo impegnato nello studio dei movimenti libertari, è una delle firme storiche di “A/Rivista Anarchica”: periodico nato nel 1971 nell’ambito della mobilitazione seguita alla strage di piazza Fontana e alla morte del ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli. Ortalli è anche tra i responsabili dell’archivio della Federazione Anarchica Italiana (F.A.I.).

Ascanio Celestini è attore teatrale, drammaturgo, regista cinematografico e scrittore. Molto conosciuto dal grande pubblico per le sue numerose apparizioni televisive, si è cimentato con enorme successo nella scrittura teatrale (Fabbrica, Radio Clandestina. Memoria delle Fosse ardeatine etc.). Tra i suoi libri ricordiamo: Storia di una pecora nera, Scemo di guerra e Lotta di classe, tutti usciti per Einaudi

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