Lucarelli: “Subita la pressione di dover vincere per forza”

Lucarelli: “Subita la pressione di dover vincere per forza”

Marco Ipsale

Lucarelli: “Subita la pressione di dover vincere per forza”

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sabato 15 Aprile 2017 - 16:26

Il tecnico attribuisce ad una fragilità mentale i motivi della pessima prestazione, che è costata la sconfitta interna contro il Melfi. Duro con sé stesso e con la squadra anche il capitano Gianluca Musacci. Altro clima in casa Melfi

“L’ambiente sottovaluta gli avversari. La vittoria ad Andria sembrava un obbligo contro un avversario in disarmo, che infatti poi ha pareggiato a Matera e vinto a Francavilla. Si è ‘sputato’ sul pareggio di Fondi, che ha giocatori di categoria superiore, senza la loro espulsione non so come sarebbe finita. Nelle ultime 4 trasferte abbiamo fatto 5 punti, una media mai così alta. La vittoria contro il Melfi si dava per scontata, bisognava vincere a tutti i costi. La squadra ha subìto la pressione e ha fatto scena muta. Chiunque avesse giocato oggi e qualunque modulo avessi messo in campo non sarebbe cambiato nulla. Abbiamo sbagliato tutto”. Mister Cristiano Lucarelli attribuisce ad una fragilità mentale i motivi della pessima prestazione, che è costata la sconfitta interna contro i lucani.

“Quando dicevo di fare attenzione al Melfi non lo dicevo per fare cinema o teatro, lo dicevo perché ne ero convinto – prosegue -. Forse si pensa che io faccia il rompicoglioni ma avrei voluto infondere serenità, non era la partita della vita. Faccio le 3 di notte a guardare le partite, conosco tutto degli avversari, loro sono la squadra che percorre più chilometri dell’intero girone”.

E’ anche così ma c’è pure un motivo se il Melfi era ultimo in classifica ed era quindi logico aspettarsi una vittoria per chiudere i conti con la salvezza. Col senno di poi, visto com’è andata, sarebbe stato accettabile almeno un pari. Ma la squadra non è così forte come alcune buone prestazioni lasciavano immaginare e soffre di un calo mentale ancor più che fisico. “Da Silva è stato ‘crocifisso’ dopo la sconfitta col Catania e Anastasi dopo Foggia, ora si dice che sono indispensabili – dice Lucarelli -. Si è detto che ho bocciato Sanseverino e Madonia ma io non ho bocciato nessuno, ho fatto una normale rotazione perché c’erano tre partite in una settimana e non è facile farlo capire ai giocatori. Quando sono arrivato, Maccarrone e Milinkovic sembravano due pecore nere, io li ho recuperati, non cestino nessuno. Mi dispiace che non si elogia una squadra che ha patito le pene dell’inferno, che si allenava senza maglie né palloni. Non bisogna dimenticarlo. Il Messina ha un passato glorioso che in certi momenti può diventare un peso per i giocatori. Li conosco singolarmente in tutto e per tutto. Ai miei tempi non c’erano tutte le distrazioni di ora, oggi si sta su Facebook e qualunque cosa si scriva può influire”.

Piove sul bagnato perché il Monopoli ha vinto nel recupero, i punti di vantaggio si sono ridotti ad appena due e all’orizzonte c’è la difficilissima trasferta di Lecce, dove a questo punto il Messina deve fare punti per forza. “Avremmo dovuto fare risultato in ogni caso – conclude Lucarelli -, anche se avessimo vinto oggi. Ripartiamo come altre volte, non è la prima bastonata che prendiamo. Possiamo solo preparare la partita nei minimi dettagli, se tutti si rema dalla stessa parte si raggiunge l’obiettivo. Ci faremo trovare pronti anche in caso di play out”. Un caso da evitare perché se accadono prestazioni come quella di oggi…

E’ duro con sé stesso e con la squadra il capitano Gianluca Musacci. “Abbiamo fatto una partita brutta, un primo tempo davvero ridicolo, ci prendiamo le nostre responsabilità. Avevamo detto di stare attenti sui calci da fermo e sulle ripartenze, invece ci siamo fatti quattro gol da soli, per le nostre disattenzioni. Prima della partita eravamo carichi, forse la sentivamo troppo, non vedevamo l’ora di vincerla ma non siamo riusciti a giocare palla come al solito e a trovare sbocchi. Ormai è andata, dobbiamo stare uniti e pensare a Lecce, non siamo ancora mica nei play out. Quest’anno ne abbiamo viste di tutti i colori, chi pensava che avremmo ottenuto la salvezza con molti punti di vantaggio si sbagliava. Se giochiamo in Lega Pro è perché non siamo dei fenomeni, dobbiamo guardare avanti e pedalare”.

Tutt’altro clima, ovviamente, in casa Melfi. In panchina non c’era Aimo Diana, squalificato, ma Andrea Destino, un melfitano. “Non ci aspettavamo che il Messina ci lasciasse questi spazi. Siamo stati bravi a sfruttare due palle inattive così come le avevamo preparate poi, una volta sbloccata la partita, loro sono stati costretti a sbilanciarsi. In altre occasioni ci è mancata la lucidità, oggi, invece, abbiamo tenuto alta la concentrazione, siamo rimasti compatti e abbiamo raggiunto l’obiettivo. Eravamo venuti per vincere, non possiamo fare calcoli ma giocare per ottenere il massimo”.

Uno dei quattro gol è stato siglato dall’ex Alessandro De Vena. “Nell’ultimo mese abbiamo fatto più risultati in trasferta che in casa, eravamo consapevoli delle nostre possibilità. Una serie di sconfitte consecutive ci aveva fatto perdere certezze, non vedevamo la luce in fondo al tunnel. Poi, col mister Diana, ci siamo rialzati e abbiamo capito che potevamo lottare, il tempo ci sta dando ragione. Il Messina non mi è piaciuto oggi e non mi era piaciuto neanche all’andata. Li ho visti nervosi e disordinati, non mi sono sembrati una buona squadra”.

(Marco Ipsale)

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