"Saracinesche abbassate sei mesi l'anno, l'agonia dei commercianti di Taormina"

“Saracinesche abbassate sei mesi l’anno, l’agonia dei commercianti di Taormina”

Carmelo Caspanello

“Saracinesche abbassate sei mesi l’anno, l’agonia dei commercianti di Taormina”

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mercoledì 20 Marzo 2019 - 10:28

L'amara riflessione del presidente dell'Act Scandurra e del suo vice D'Agostino. Panorama di luci ed ombre sul milione e mezzo di presenze nel 2018. Drastica riduzione dei numeri tra l'estate e le altre stagioni. Il sindaco: "Un progetto per invertire la rotta"

TAORMINA – “L’80% degli esercizi commerciali di Taormina da novembre a marzo sono rimasti chiusi. Con le saracinesche chiuse per quasi sei mesi i commercianti non possono che essere in agonia”. A parlare, all’unisono, sono il presidente dell’Act (Associazione commercianti Taormina) Nino Scandurra e il suo vice Pietro D’Agostino. Una considerazione amara, la loro.

“Crediamo che gli eventi organizzati nel periodo estivo, spesso in eccedenza – sostengono – potrebbero essere spalmati nell’arco dell’anno. Pensiamo, inoltre, alla possibilità di rilasciare autorizzazioni per luglio, agosto e settembre solo se si affiancano altri eventi tra novembre e marzo. Inoltre – proseguono Scandurra e D’Agostino – è necessario individuare da subito la data di emanazione del bando per la gestione del Palazzo dei congressi. Per la nostra città, nuovi scenari si aprono grazie ai nuovi assetti nel mondo alberghiero, è indispensabile cogliere l’opportunità. La speranza è che le istituzioni possano trovare al più presto giuste soluzioni per far sì che Taormina rimanga Perla dello Jonio”.

A stretto giro di posta la risposta del sindaco Mario Bolognari: “Taormna – esordisce – è una destinazione turistica matura, che ha totalizzato un milione e centocinquantamila presenze nel 2018. Per un progetto di miglioramento qualitativo del turismo – chiosa Bolognari – è necessario allargare la stagione di flusso, espandere la parte di territorio dedicato alla ricettività e ai servizi, elevare la qualità dei servizi offerti.

Per raggiungere questi obiettivi – prosegue il primo cittadino – l’Amministrazione di Taormina sta puntando su attività culturali permanenti, convenzioni per un partenariato pubblico-privato per la gestione dei beni artistici e culturali, un’offerta di spettacoli coerente con i luoghi deputati per queste attività, come il Teatro Antico. Ztl, viabilità alternativa, raccolta differenziata, eliminazione della plastica, la messa in sicurezza dei percorsi pedonali e di penetrazione agricola e altre iniziative per la salvaguardia dell’ambiente sono parte di questo progetto. Se pienamente realizzato – conclude Bolognari – questo progetto dovrebbe consentire uno sviluppo sia quantitativo, sia qualitativo del flusso turistico in città”.

Le considerazioni sono emerse nel corso del convegno regionale organizzato dall’Act Taormina sul tema “La Sicilia periferia del mondo o centro del Mediterraneo? Il ruolo determinante del turismo”, al quale ha partecipato tra gli altri il capo di gabinetto dell’assessorato regionale al Turismo Marcello Giacone. A suo avviso “la Sicilia ha tutti i numeri per divenire una delle mete insostituibili di un mercato turistico internazionale che registra costantemente grandi incrementi nei flussi di traffico. In questo contesto – sostiene Giacone – Taormina è insieme alle Eolie tappa preferita dei viaggiatori che giungono nella provincia di Messina e tra le principali dell’intera Isola, perpetuando una fama internazionale riconosciuta da tempo.

E’ un panorama di luci e ombre quello che connota gli arrivi e le presenze in questa splendida realtà, e questo ancora di più se si osserva la drastica diminuzione dei numeri passando dai mesi estivi alle altre stagioni – sottolinea Giacone -. Taormina, quindi, rappresenta il paradigma di quei successi e contraddizioni che contraddistinguono la Sicilia come destinazione internazionale del turismo, e con i quali il Governo regionale si confronta giornalmente per individuare strumenti e strategie di successo”.

Il capo di gabinetto dell’assessorato regionale al Turismo si è poi soffermato sulla “destagionalizzazione e sull’affermazione orgogliosa della propria identità culturale come obiettivo strategico nel promuovere il territorio. Un’offerta enogastronomica sempre più di qualità, proposte di visita integrata del territorio, un calendario di eventi di eccellenza che individui una gamma articolata di luoghi di svolgimento scelti tra le emergenze artistiche e monumentali sono alcuni dei punti programmatici che il Governo regionale ha individuato per trasformare la Sicilia in meta turistica di eccellenza, in grado di competere con forza nei mercati internazionali”.

Dati importanti sono stati forniti da Antonella Bertossi, partner relationships & marketing manager di Global Blue Italia. “Nel 2018 – spiega – in Sicilia il Tax Free Shopping ha evidenziato una leggera crescita (+2%) rispetto all’anno precedente. Questa splendida regione è stata apprezzata particolarmente dai cinesi: prima nazionalità per acquisti tax free con un peso del 25% seguiti dai russi (21%) e dagli statunitensi (14% ). E’ sempre dei turisti con gli occhi a mandorla lo scontrino medio più alto: 1.200 euro, è stato pari a 856 euro quello degli americani e a 390 euro quello dei russi. Guardando, poi, alle diverse aree della Regione, nel 2018 i turisti extra Ue hanno effettuato il 29% dello shopping tax free a Palermo, provincia a cui segue Messina con il 28% (dato nel quale rientra anche la città di Taormina) ed Enna con il 27%. Infine, secondo i dati Global Blue, nel 2018 Taormina ha riportato una flessione delle vendite tax free (-10%), ma già i dati dei primi mesi del 2019 hanno evidenziato un’inversione di tendenza, che ci aspettiamo dovrebbe consolidarsi ulteriormente con l’arrivo della stagione estiva”.

Tra i relatori anche Nerina Di Nunzio esperta di marketing che si è detta contraria al turismo enogastronomico: “Non esiste differenza tra tradizione e innovazione – ha sostenuto – i due processi sono correlati per adattarsi alla contemporaneità. Rispetto per le origini e intelligenza per vivere il presente.

Se è vero, dai dati a disposizione, che il nuovo turismo s’indirizza verso destinazioni gastronomiche e che i viaggiatori scelgono le mete anche in base ai ristoranti e alle produzioni, allora è vero che gli operatori non devono imbastire storie inesistenti ma devono semplicemente valorizzare al massimo la loro veridicità. Viaggiare e vedere i luoghi come le persone del posto: Travel like a local. I turisti vogliono vivere l’esperienza meno turistica possibile”.

Dati interessanti rivelati dal presidente della Camera di Commercio di Messina Ivo Blandina. “Rispetto al 2017 – secondo il vicepresidente vicario di Unioncamere Sicilia – si conferma la tenuta del tessuto produttivo messinese nel suo complesso, con un incremento, rispetto al 2017, del numero delle imprese registrate pari a 167 unità. Anche nel Comune di Taormina, le imprese del settore turistico aumentano il loro numero di 14 unità, cosi come nella divisione alloggio e nella ristorazione”.

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